IN/Arch Piemonte – sezione dell’Istituto Nazionale di Architettura -, dopo aver raccolto le suggestioni forniteci dai lettori della nostra Newsletter, propone di mettere a fuoco i temi che rivestono oggi un carattere prioritario e sollecitare l’attenzione dei Candidati dei diversi schieramenti politici, invitandoli ad esprimersi nel merito e a comunicare le loro “scelte di governo”; con l’obiettivo di approfondire aspetti che contribuiscano a motivare le scelte degli elettori, a promuovere un dibattito e, se possibile, concorrere all’avvio di politiche innovative, che sviluppino i nessi intersettoriali e affrontino alle diverse scale le sfide che emergono nello scenario della contemporaneità.
Il mondo dell’architettura, della gestione del territorio e dell’ambiente, della cura del patrimonio storico, la comunità dei tecnici e degli intellettuali che rivolgono i loro interessi alle forme e ai modi in cui gli uomini si distribuiscono sul territorio, ricoprono nel loro ruolo una responsabilità diretta nei confronti dell’interesse collettivo, e dunque prestano particolare attenzione alle imminenti occasioni elettorali e ai soggetti politici che ne sono protagonisti. Al di là dei meccanismi e dalle prerogative dei diversi livelli di governo, si attendono iniziative politiche in ambito di incentivi, di fiscalità, di strumenti e procedure operative, oltre che più generali atti di indirizzo, che tengano conto delle grandi e diffuse criticità che caratterizzano ormai da molti anni la condizione del settore e le prospettive di cambiamento.
I benefici potenzialmente generati da azioni sul territorio, integrate nel quadro generale degli indirizzi politici diretti all’interesse pubblico, sono in grado di propagarsi al di là dello specifico aspetto settoriale, coinvolgendo un ampio ambito di tematiche economiche, sociali, culturali oggi rilevanti nello scenario nazionale ed europeo.
Sono almeno cinque i fenomeni che stanno rivelando in questi ultimi tempi un cambiamento di scenario, tanto radicale da rendere impossibile il contrasto al declino locale e globale, senza introdurre elementi di innovazione nelle strategie, nelle pratiche e nei linguaggi della politica.
- I cambiamenti climatici costituiscono ormai un fenomeno universalmente riconosciuto dalla comunità scientifica, concretamente registrato dagli eventi e producono diffuse inquietudini sul destino del pianeta. Il fenomeno si innesta, in Italia in particolare, sulle ricorrenti emergenze legate al degrado del territorio e alla tutela dei beni culturali;
- i grandi processi migratori occupano un ruolo centrale nel clima politico e sociale e costituiscono un aspetto determinante nell’assetto dei territori e degli insediamenti;
- l’egemonia della finanza sulle ragioni dell’economia, della politica, dei rapporti sociali, di cui la crisi iniziata nel 2008 rappresenta l’espressione più visibile, ha prodotto due distinte ricadute: agendo sullo scenario transnazionale ha indebolito l’efficacia delle politiche territoriali a scala nazionale e locale e, amplificando la crisi dei segmenti sociali deboli e dei ceti medi, ha coinvolto profondamente il nostro settore, sia in termini di condizione professionale e sia in termini di contrazioni e distorsioni del mercato;
- la rivolta delle periferie contro il centro, il risentimento e la frustrazione di chi occupa condizioni marginali, del popolo contro le élite, del buon senso comune contro le elucubrazioni degli intellettuali e dei tecnici, degli indifferenti contro gli schierati, impone un ripensamento sulle politiche di riequilibrio, a partire dalle stesse categorie città/periferia/campagna, che attribuisca nuovi specifici ruoli ai diversi territori;
- la necessità di richiamare urgentemente le Istituzioni pubbliche al loro compito di esercitare direttamente nell’interesse della collettività un controllo rigoroso sulla programmazione e trasparenza delle opere pubbliche, sulle forme di appalto e sull’esercizio di gestione dei beni di interesse comune.
Cinque temi che ricoprono un ruolo di primissimo piano tanto nello scenario globale quanto in quelli locali e cui occorre assegnare la necessaria rilevanza nella definizione delle priorità; cinque temi che ci coinvolgono tutti in quanto cittadini, ma che producono ricadute consistenti nel campo di azione che più direttamente ci riguarda. Tutto ciò, nel contesto di un esasperante miscuglio di ipertrofia normativa, di inadeguatezza degli strumenti di governo, di difficoltà operative degli organismi tecnici istituzionali e dalla fisiologica tendenza delle burocrazie a conformare categorie e norme – in cui è certo doveroso mettere ordine, con la dovuta attenzione – rischiando concretamente di sacrificare la molteplicità dei caratteri territoriali, delle storie, degli aspetti geomorfologici e ambientali a regole rigidamente uniformi. È proprio questa molteplicità di caratteri, di tessuti, di densità insediative, questo intreccio di criticità e potenzialità a costituire un serbatoio di progettualità capace di ridurre i rischi e generare nuove risorse.
Gli esiti di questo di questo dialogo saranno ampiamente diffusi sulle pagne della nostra Newsletter.
foto di Jorge Bueno su www.flickr.com: Parlamento eutropeo a Strasburgo progetto di Architecture studio.