Il kalambur espresso nel titolo allude alla stagione incipiente del superbonus fiscale legato all’efficientamento energetico degli edifici (che si sostanzia prevalentemente in un intervento di rivestimento delle facciate con sistemi a cappotto e non solo) e il capottamento (ribaltamento) del fare architettonico , cioè di un approccio prevalentemente decorativo e d’immagine urbana (al netto dell’importantissimo risvolto tecno-ecologico-economico); e quindi un rovesciamento della ricerca moderna in architettura come in un metaforico “giuoco dell’oca “ dove si torna spesso alla casella di partenza.

In tale casella di partenza è raffigurata la faccina di Adolf Loos e nello sfondo il suo masterpiece : “Ornamento e delitto”.

Poiché queste parole “ornamento” e “delitto” a volte coniugate con la congiunzione sostituita dalla voce verbale “é “ sono alla base dell’approccio dell’architetto moderno e contemporaneo che si sgancia sempre più dall’intenzione decorativa “beaux-arts per transitare nelle caselle dell’esprit nouveau e del less is more”  per giungere alle ultime caselle attuali del “liberi tutti “ con risultati sempre più meticciati, contaminati ma ormai simili in tutto il mondo.

Tornando alla stagione del superbonus , che per carità, nato da ottime intenzioni per contrastare il climate change e dar fiato all’ economia del settore edilizio e professionale, rappresenterà comunque un evento riconoscibile nel tempo.

A differenza di un’altra stagione italiana, quella dei condoni edilizi, quella attuale potrebbe incidere maggiormente sui temi cari alla nostra professione quali l’immagine urbana e il legame tra la pelle degli edifici e spazio pubblico.

E’ già da diversi anni che si usa normalmente la parola pelle come elemento caratterizzante l’’architettura contemporanea, anzi più pelli ci sono, meglio è.

Una pelle costituita dalla parete perimetrale che chiude gli ambienti, una seconda che racchiude la camera termica di ventilazione, una terza che si occupa del controllo dell’irraggiamento solare, una quarta per fare un po’ di ornamento con le luci o le serigrafie ecc.

Purtroppo o per fortuna nella stagione del superbonus ci si dovrà confrontare con  una sola pelle: quella originale del manufatto edilizio esistente.

Già ma quali saranno gli edifici oggetto delle nostre attenzioni ? Non certo quelli dei centri storici (che beneficiano dei bonus senza la necessità , per fortuna, di cappottarli verso strada) Saranno in prevalenza quelli costruiti o ricostruiti dal dopoguerra ai primi anni 70’ (edifici condonati compresi).

Potrà succedere che saremo chiamati da qualche cliente che ha bisogno di noi per “efficientare” una villetta degli anni ’60, o un condominio del dopoguerra , o edifici di social-housing (come di dice adesso) in stato fatiscente.

Noi saremo pronti, come eroi, a contrastare questa nuova pandemia: l’ingrassamento degli edifici.

Bisognerà trovare delle creme specifiche per queste pelli… spesso raggrinzite e di colore cadaverico, una per tutte VENUS quella che ringiovanisce se la metti tutte le sere.

In effetti i conti tornano anche con la verifica vitruviana:

Utilitas: case per tutti e costi di gestione ridotti

Firmitas: son state su tutto questo tempo.., e poi c’è anche il sisma bonus

Venustas: con la crema VENUS tutto risolto, sembra un architettura alla moda.

Al di là dell’ironia, il tema è abbastanza serio; rientra pienamente nelle problematiche del restauro anche trattandosi di edifici recenti: – il restauro del moderno-.

Come intervenire? Fare semplicemente un Offset del piano della facciata di 12 cm? Ma un’apertura a filo facciata, una arretrata della mazzetta di 13 cm ed una arretrata di 26 cm , non sono equivalenti e soprattutto non rispettano l’intenzione progettuale originaria.

E che dire dell’eventuale ornamentazione plastica (lesene, cornici, bisellature, bindellature, fughe..) e quella figurativa ( rivestimenti a mosaico, klinkerature, )

So già come finirà: molti di noi declineranno gli incarichi con qualche scusa: ho troppo lavoro !?, non mi interesso di tecnologia !?, si rivolga ai giovani colleghi che redigono gli APE per 50 euro… ecc. e così l’occasione di migliorare o reinventare l’immagine urbana, di ridare alle vie periferiche delle nostre città nuova gioia di vivere, sarà un’occasione persa.

La sfida è aperta in attesa che il plenipotenziario sig. Arcuri produca dei bandi di gara intercontinentali per professionisti restauratori…..dotati di DPI.