BRAZIL

Il film Brazil (1985) di Terry Gilliam al di là dei contenuti fanta-futuribili orwelliani e della sue qualità estetiche è molto importante dal punto di vista dei luoghi e delle architetture utilizzate per i set. Tra questi, primo tra tutti, il quartiere di Lowry a Noisy-le-Grand, una moderna città satellite con un proprio municipio a circa venti miglia a est di Parigi sulla linea RER-Metro+treno, nei pressi di Disneyland Paris. Una cittadina che consiglio caldamente di andare a vedere e passarci qualche ora, ne vale la pena.

In particolare ad ammirare l’Espaces d’Abraxas (1983) dell’architetto Ricardo Bofill e Peter Hodgkinson, in Boulevard du Mont d’Est, a ovest rispetto al centro città. È un complesso residenziale, spettacolare, purtroppo quando da turista lo visitai (malgrado fossero trascorsi poco più di 30 anni dalla sua costruzione) era già degradato, mal conservato, fatiscente, ebbi una fitta al cuore. 

La stessa sensazione che mi capita tutti i giorni quando passo per Piazza Valdo Fusi (2001) a Torino progettata dagli architetti Crotti, Dolza, Marcelli e Felisio e per le vie che la delimitano (abito molto vicino alla piazza) un bellissimo insieme urbanistico architettonico realizzato in diversi secoli. Squallore, abbandono, sporcizia, rivestimenti in pietra crollati e non sostituiti, la fontana a scalinata senz’acqua, mai messa in funzione, pavimentazioni frantumate, ferri contorti e scritte, orribili firme che ricoprono completamente gli edifici: vetri, paramano, ferri, pietre. E non solo la piazza ma anche tutti gli altri edifici che la circondano sono in una condizione spaventosa a parte la Camera di Commercio (1972) di Carlo Mollino (ha un controllo di telecamere) tutte le altre sono devastate: l’Ospedale San Giovanni Vecchio, specialmente la facciata su via Cavour è straziante e sullo zoccolo in pietra sbozzata del Palazzo della Borsa Valori (1956) di Roberto di Gabetti, Aimaro d’Isola e Giorgio Raineri ci sono due enormi scritte colorate più qualche scarabocchio.

Ma sono a decine gli edifici di Torino vandalizzati ad esempio, sempre nel centro storico, l’alto zoccolo della Biblioteca Nazionale di Torino (1720-1958) del Collettivo di Architettura, il Palazzo dell’INPS (1933) di Marcello Piacentini in via XX settembre e anche la Piccola edicola in muratura di Piazzetta degli Angeli. Un accanimento senza senso. Qualcuno prima o poi dovrà spiegare a questi presuntuosi, arroganti, infestanti artisti che le loro scritte nulla hanno a che vedere con i graffiti di Keit Haring o di Jean-Michel Basquiat e neppure del sopravalutato Banksy. 

Per tornare in Boulevard du Mont d’Est: il complesso riunisce 610 appartamenti (410 di edilizia popolare), in tre edifici che formano la Place de Fédérés: il Théâtre, l’Arc e il Palacio d’Abraxas, chiamati così per via della forma che li caratterizza: i tre edifici sono collocati in pianta secondo gli schemi urbanistici e i temi dell’architettura neoclassica civile. Le coperture dell’Arc e del Palacio sono abitabili e ricoperte con un prato. Un insieme di condomini che si discostano dal brutalismo architettonico del Movimento moderno, in favore dell’eclettismo monumentale Post-moderno. Nel complesso abbondano i riferimenti architettonici all’antica Grecia ad esempio le grandi colonne scanalate e vuote all’interno, i timpani e parte della piazza è un teatro a gradoni di pietra e prato con l’architettura che fa da scena, un odeon senza copertura. Un riconoscente omaggio a Boullée, Ledoux, Lequeu.   

Nel film Brazil la cupa storia porta con sé un’ambientazione molto triste, in parte in stile anni Cinquanta, partorita della fantasia visionaria sbalorditiva di Terry Gilliam; una miscela di set complessi, alcuni costruiti presso i Lee Studios di Londra e altri in location scelte in modo mirabile. 

Il film è, una una tragica storia d’amore, ambientata in ipotetica società iper-burocratizzata, soffocante ogni libertà individuale, distopica, e incentrato sul personaggio Sam Lowry (Jonathan Pryce), un burocrate impiegato al Ministero dell’informazione la cui madre, Ida Lowry, donna molto facoltosa, ha solamente un pensiero fisso: non invecchiare. Sam sogna a occhi aperti, al punto di immedesimarsi in un angelo d’acciaio alato che salva una bella ragazza. Solo che, mentre adempie al suo lavoro ovvero sta consegnando del denaro alla moglie di un uomo che la polizia ha ucciso per errore, vede in carne ed ossa la ragazza del sogno, Jill Layton (Kim Greyst)… che però subito viene etichettata come alleata del terrorista Archibald “Harry” Buttle (Robert De Niro) e arrestata. Sam se ne innamora… da li in poi succedono una serie di eventi che bisogna seguire con molta attenzione per non perdersi… 

Ecco un elenco di luoghi molto interessanti in cui si svolgono significativi momenti della pellicola: 

Il CWS Flour Mill (1906) al Royal Victoria Docks (demoliti nel 1999) e situati nella zona est di Londra. Nei quali si vede Sam percorrerne i corridoi grigi e deserti.

La Mentmore Towers (1854) nel villaggio di Mentmore, Buckinghamshire, è stato anche il set di Eyes Wide Shut (1999) di Stanley Kubrick. In Brazil si vede la soggettiva del personaggio che sale la scala in marmo bianco che conduce alla grande sala con il tetto di vetro. Il castello costruito nel 1850 per la famiglia Rothschild da Sir Joseph Paxton (1803-1865), l’architetto del Crystal Palace (1851), modellato sull’elisabettiana Wollaton Hall (1588), nei pressi di Nottingham, dell’architetto Robert Smythson (1535-1614). 

La clinica ove la la signora Lowry si fa il lifting di chirurgia facciale è la famosa Arab Hall of Leighton House (1877), 12 Holland Park Road, London W14. Una particolarissima casa vittoriana, dove nelle nicchie si vedono copie del David di Michelangelo. — decorata con piastrelle islamiche dorate e blu — su progetto dello stesso Frederick barone di Leighton (1830-1896) (fa parte del Leighton House Museum). Contiene arredi vittoriani, dipinti, dello stesso Leighton e dei suoi contemporanei Preraffaelliti Edward Burne-Jones, John Everett Millais e George Frederick Watts. 

La casa della signora Lowry è la sala biliardo del vecchio National Liberal Club (1887) dell’architetto Alfred Waterhouse (1830-1905), 1 Whitehall Court a Whitehall Place. Il club dove si ritrovano ancora oggi gli attivisti liberali.

Il breve idillio di campagna, di Sam e Jill è girato nel Lake District in Cumbria, nel nord dell’Inghilterra. Mentre la camera delle torture è l’interno di una delle gigantesche torri di raffreddamento della Croydon Power Station (1939) dell’architetto ingegnere Robert Atkinson (1883-1952), a sud di Londra. Il complesso è stato demolito, anche se i nomi delle nuove strade del sito — Ampere, Volta, Faraday, Galvani — ne ricordano la storia. La facciata Croydon Power nel film rappresenta quella del Ministero dell’informazione, sebbene la maggior parte, compreso l’imponente ingresso, sia stata abbattuta, oggi è ancora possibile vedere i basamenti in mattoni dei due enormi camini, al suo posto oggi c’è la sede londinese di IKEA.

Foto di Hannah Reding su Unsplash