Chi protegge il testimone (Someone to Watch Over Me) (1887) di Ridley Scott

Chi protegge il testimone (Someone to Watch Over Me) (1987) di Ridley Scott è un noir raffinato, stile anni quaranta, dove il genere triller si mescola a una storia d’amore, un triangolo marito (Mike Keegan) moglie (Ellie Keegan) amante (Claire Gregory); interpretato da Tom Berenger, Mimi Rogers, Lorraine Bracco, Andreas Katsulas. Una vicenda con sottofondo psicologico sulle differenze culturali tra individui che non appartenendo alla stessa classe sociale non si comprendono, pertanto, malgrado la forte attrazione non riescono a accettarsi, a essere in sintonia.

Il film si svolge in diversi luoghi di New York molto interessanti dal punto di vista architettonico. Nella pellicola oltre al Guggenheim Museum si vedono: l’Harbor View Resturant, il magazzino Berdorf Goodman, la Old Fulton Streeat, la Van Norde Mansion e il Central Park.

Un frammento di sinopsi estratto da Wikipedia: Il detective Mike Keegan è stato incaricato di proteggere Claire Gregory, una donna bella e ricca di Manhattan, poiché testimone oculare dell’omicidio di un suo amico, Winn Hockings, avvenuto durante un party. A colpire a morte l’uomo è stato il suo ex-socio, Joey Venza. A Mike toccano i turni di notte in casa di Claire; l’intimità forzata porta poliziotto e testimone a innamorarsi e il matrimonio del detective inizia a vacillare…

È nella corte, al centro, della spirale del Guggenheim Museum (1959) di Lloyd Wright (1857-1959) la scena nella quale Mike, per proteggere Claire, partecipa a un party dell’alta borghesia newyorkese. La distrazione del detective, non abituato a simili eventi, consente al folle Joe Velenza di entrare nel bagno del museo e minacciare la testimone Claire. Ci troviamo “in diretta” all’inaugurazione della personale di Claes Oldenburg che espone la Nave coltello (Knife Ship) con i remi del 1987 – forse l’opera concettualmente più bella dell’artista svedese. La nave con il coltello era già stata in mostra, senza remi, galleggiante in laguna alla Biennale di Venezia del 1985; mentre Oldenburg e la moglie van Bruggen, contestualmente si esibivano, insieme all’architetto Frank Gehry, l’autore del Guggenheim Museum di Bilbao (1997), in una performance dal titolo Il Corso del Coltello che mescolava arte, letteratura e teatro. Inoltre ricordo un’altra installazione galleggiante molto importante che influenzerà moltissimo l’architettura degli anni ’80: il postmoderno Teatro del Mondo (1979) di Aldo Rossi realizzato per la Biennale di Venezia del 1980. La nave architettura teatro di 400 posti, dopo la manifestazione, partì da Venezia a discendere le coste dalmate, toccando Spalato, fino ad ormeggiare ai moli di Ragusa (Dubrovnik) antica città veneziana, dove poi fu purtroppo demolita.

Cosa dire New York Marriott Marquis (1995) progettato dall’architetto John Portman Jr (1924-2017). Un grattacielo sulla cui cima ruota l’Harbor View Restaurant che si vede nel film? Non ci sono abbastanza parole per descriverlo, è un luogo dove l’architettura fa spettacolo, sconvolge il visitatore, lo coinvolge emotivamente; una realtà futurista. Lo stesso Portman ha progettato e costruito le torri del Westin Bonaventure Hotel (1976) di Los Angeles che si vedono in Blade Runner (1982); l’hotel fa parte della catena Mariott; l’edificio si trova in Times Square al numero 1535 di Broadway all’angolo con la 45ª strada. Se si va a New York impossibile non vederlo, non entrare a dare un’occhiata anche solo all’ingresso; una grande piazza, frequentata da una moltitudine di individui, circondata da pareti vetrate verticali, arredata con decine di divani, dove si vedono ascensori a capsula sfrecciare intorno ad una colonna a fiore di loto egizia e molto altro. 

La Van Norde Mansion (1903) di John H. Duncan, architetto newyorkese di fine ‘800, progettista di belle residenze per milionari come Philip Lehman ed Elias Asiel, è l’abitazione della miliardaria Claire in cui Bodyguard Mike deve trasferirsi per proteggerla. La casa in stile Beaux Arts, è in pietra calcarea e alta cinque piani. Stranamente sopravvissuta alle trasformazioni continue che New York ha subito in un secolo.

Il magazzino Berdorf Goodman costruito nel 1899, è molto importante per la facciata del 1980, con  la quale l’architetto neoclassico Allan Greenberg ha unificato l’immagine dell’edificio, fatto di sei facciate diverse. La storia delle continue trasformazioni dell’isolato e degli architetti che si sono succeduti sul complesso di edifici di cui è formato richiederebbe un articolo apposta più tecnico che divulgativo. Nel lussuoso magazzino oltre a Chi protegge il testimone hanno girato diversi film. Interessante Il visone sulla pelle(That Touch of Minknel) del 1962 una sex-commedia diretta da Delbert Man; dove, ad un certo punto, Cary Grant chiede a Doris Day di fare shopping per lui nel negozio.

Allan Greenberg è un architetto neoclassico canonico, per lui il tempo si è fermato ai modi costruire della fine del XVIII secolo, tutto in tradizionale, sia la casa rurale, sia la villa di campagna e sia l’edificio cittadino pubblico o privato. Le sue architetture, pezzi unici inconfondibili, sono un esempio di continuità con il passato. In esse non c’è un filo di ironia postmoderna. Non solo sotto l’aspetto estetico tradizionale, ma proprio per l’uso delle tecniche costruttive d’un tempo. Molto interessante la sua monografia Allan Greenberg, Classical Architect pubblicata da Rizzoli Editore nel 2013. Nel suo sito Allan Greenberg Architect si vedono alcuni dei suoi migliori progetti.