Scandalo al sole (A Summer Place) (1959).
Tra le residenze progettate da Wright questa volta su una selvaggia spiaggia californiana, c’è la Clinton Walker House (1951) soprannominata dall’architetto “la cabina sugli scogli” che si trova a Carmel. La casa costituisce l’ambientazione della seconda parte del dramma sentimentale Scandalo al sole (A Summer Place) (1959) di Delmer Daves.
Ricordo che Delmer Davis (1904-1977) è stato sceneggiatore e regista di molti celebri film Hollywoodiani, ne cito alcuni: Destinazione Tokyo (1943), La fuga (1947), Rullo di tamburi (1954), Quel treno per Yuma (1957), L’albero degli impiccati (1959), Accadde un’estate (1965).
Da Wikipedia: “…L’uomo d’affari Ken Jorgenson, insieme alla moglie Helen e alla figlia adolescente Molly, torna dopo circa vent’anni sulla Pine Island, dove trascorreva le vacanze da ragazzo. Molly conosce il coetaneo Johnny Hunter, figlio di Bart e Sylvia, proprietari dell’unico albergo dell’isola. Tra i due giovani sboccia l’amore, proprio come era avvenuto tempo prima tra la madre di lui e il padre di lei, che si scoprono ancora innamorati. Quando la situazione viene scoperta scoppia lo scandalo e Ken e Sylvia sono costretti a rompere i loro matrimoni…” . Un melodramma quasi a lieto fine.
Una curiosità sfuggita al sceneggiatore. Nel film i personaggi principali Ken (Richard Egan) e Sylvia (Dorothy McGuire) affermano che Frank Lloyd Wright ha progettato per loro la casa sulla spiaggia a Caramel in California, anche se la vicenda è ambientata nel Maine sulla costa dell’Atlantico.
Caspita! Che capolavoro! Una villa, la Clinton Walker House, mimetizzata nella natura rocciosa e ricca di vegetazione. Un tetto in rame ricoperto di scandule blu-verdi cielo mare in ceramica e muri in pietra locale tutta protesa su un piccolo promontorio. Una sala esagonale con una vetrata scalare rientrante dall’alto verso il basso tipica di Wright. I ferri dipinti tutti rosso Cherokee, marchio di fabbrica dell’architetto. La casa di 370 metri quadrati è una struttura a un piano, costruita su massi di granito di Carmel.
Vale la pena vedere il vecchio film di Daves anche solo per la casa di cui si vedono benissimo gli interni e gli esterni e il patio. È una lezione di stile: in questa costruzione i principi dell’architettura organica sono applicati alla lettera. La casa è vicina all’oceano tutt’uno con la costa rocciosa, quasi fosse la prua di una nave in pietra che affronta le mareggiate, le alte onde del Pacifico. Il soggiorno ha una pianta esagonale con al centro un enorme camino dal pavimento al soffitto, circondato da divani. Quasi tutte le stanze hanno la vista sull’oceano, inclusa un’aggiunta realizzata nel 1956.
La struttura fu progettata nel 1948 e completata intorno al 1951 per la signora Clinton Walker di San Francisco su un piccolo terreno che gli cedette la sorella, Willis J. Walker proprietaria della tenuta di 80 ettari che la circonda e che comprò con il marito nel 1918. “…la Walker disse a Wright che voleva una casa “resistente come le rocce e trasparente come le onde…”. Penso l’abbia più che accontentata.
La Clinton Walker House è aperta al pubblico un giorno ogni giugno a beneficio della Carmel Heritage Society.
Con questo colgo l’occasione per ricordare ai giovani architetti che ci leggono i principi basilari dell’architettura organica di cui Frank Lloyd Wright (1867–1959) è il fondatore e il principale esponente.
Però riletti in chiave contemporanea dell’architetto neozellandese David Pearson della DPA Archietcts. Parson ha proposto un elenco di regole per la progettazione dell’architettura organica in forma molto poetica. Queste regole sono condivise con la Gaia Foundation che ha sede nel Regno Unito e che promuove lo sviluppo ecologicamente sostenibile per l’architettura e il design. Si legge:
Lascia il design:
• trarre ispirazione dalla natura: sostenibile, sano, conservatore e diversificato.
• dispiegarsi, come un organismo, dal seme interiore.
• esistere nel “presente continuo” e “ricominciare e ricominciare”.
• seguire i flussi ed essere flessibili e adattabili.
• soddisfare i bisogni sociali, fisici e spirituali.
• “crescere fuori dal sito” ed essere unico.
• celebrare lo spirito della giovinezza, il gioco e la sorpresa.
• esprimere il ritmo della musica e il potere della danza.
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