ENTRAPMENT
César Pelli (1926-2019) è stato uno dei più significativi architetti della modernità. Per la sua complessa biografia: di insigne docente, di teorico dell’architettura, di progettista di molteplici edifici verticali tra i più alti del mondo. Pelli, più Archi che Star, con il suo lavoro magistrale ha dato lezione di progettualità monumentale di grande valore emblematico. La sovrapposizione a confronto e di riflesso della Torre Unicredit (2014) e la sua guglia di 231 metri, vista da differenti prospettive cittadine (a 360°), con il Duomo (1386-1932) di Milano in stile gotico fiorito del mastro costruttore di cattedrali Simone da Orsenigo, è un esempio che fa riflettere su quanto sia importante affidare incarichi a persone di assoluta competenza progettuale e creatività allo scopo di comunicare una forte identità per sviluppo economico, turistico, culturale di una città. Sempre di Pelli, a Milano, il Masterplan di Porta Nuova e la sistemazione urbanistica dell’area Stazione di Porta Garibaldi, attraverso un grande parco e una piazza-podio, che rivoluziona e sistema definitivamente uno dei luoghi più casuali e mai integralmente pianificati della città.
Entrapment è un film del 1999 diretto da Jon Amiel, con Lord Sean Connery (1930-2020) e Catherina Zeta Jones. La trama racconta di due personaggi: lui Mac (Sean Connery) un super ladro seriale di opere d’arte, lei Virginia (Catherina Zeta Jones) un’atletica agente assicurativo sotto copertura addestrata al ritrovamento delle opere d’arte rubate, che si finge ladra per entrare nelle grazie di Mac e recuperare il Rembrandt (Batseba con la lettera di David del 1654) da lui rubato in un’azione al limite dell’impossibile. I due organizzano un colpo: il furto di una maschera cinese dal valore inestimabile a Bedford Palace; “…arrivati nel castello isolato di Mac, situato sull’Isola di Donan in Scozia quest’ultimo addestra Virginia per riuscire nel furto, ma ben presto scopre la sua vera identità, grazie alla registrazione di una chiamata fra lei ed un suo collega, Hector, a un telefono pubblico… un film poco da raccontare tutto da vedere…” .
Piccola nota storica. Eilean Donan (dal santo scozzese San Donan) è una delle piccole isole delle Highlands occidentali. Il Castello di Donan fu costruito nel 1220 da Alessandro II di Scozia come baluardo di difesa contro le incursioni vichinghe che imperversavano fin dall’VIII sec.. A partire dalla fine del XIII sec. Donan divenne la dimora del clan dei Mackenzie di Kintail (più tardi Conti di Seaforth). Dal 1511 il clan MacRae, in qualità di protettori dei Mackenzie, divennero conestabili del castello. Dopo mille traversie, durante le Guerre Jacobite, fu conquistato e demolito dal cannoneggiamento di tre fregate della Royal Navy tra il 10 ed il 13 maggio 1719 e ricostruito, restaurato, implementato con un ponte pedonale in pietra tra il 1912 e il 1932 su progetto del tenente colonnello John MacRae-Gilstra discendente degli antichi proprietari… oggi, dopo la morte dell’ultimo inquilino, è diventato accessibile sede turistica. Interessante il libro di Ken Follett Fu sera e fu mattina (The Evening the Morning del 2020) prequel dei Pilastri della terra (The Pillars of the Earth del 1989) che tratta proprio delle continue razzie vichinghe in Gran Bretagna intorno all’anno Mille, contestualmente anche dei modi di vivere, delle usanze, del cibo e dei tipi di costruzioni, civili e militari, utilizzate nell’Inghilterra del sud all’epoca di re Ethelred, prima dell’invasione Normanna. I libri dello scrittore inglese, molto coinvolgenti, parlano di una famiglia di maestri d’arte dalle origini, quali costruttori di navi, fino alla edificazione della Cattedrale Kingsbridge ovvero della Cattedrale di Wells del 1180 c.a. e oltre.
Entrapment è stato girato, oltre che a Donan, a Londra e a Kuala Lumpur, tra giugno e ottobre del 1998. Alcune riprese di Lady Virginia, molto spericolate, sono state effettuate, alle Torri Petronas (1998) di César Pelli e Thornton Tomasetti. Le Torri Petronas, sede dell’International Clearance Bank, a Kuala Lumpur, sono diventate il simbolo del progresso economico della Malaysia a conferma di quanto detto all’inizio dell’articolo sull’importanza dell’architettura monumentale per promuovere un luogo, con la differenza che a Kuala Lumpur non c’è più il confronto come a Milano con la città antica, medievale, romana. Quando visitai Kuala Lumpur negli anni ’70 quasi tutto il vecchio era già stato demolito si erano salvati pochi quartieri, in particolare quello detto degli inglesi, case basse, dipinte a olio, molto interessante. Mi ricordo che, durante il giorno, mangiavamo “streat food” proprio vicino alle palizzate di enormi cantieri di edifici in costruzione, non c’era verso di trovare un posto tranquillo a parte il nostro hotel coloniale dove al bar stava, seduto su uno sgabello, un buttafuori con una carabina Winchester appoggiata sulle ginocchia. Facevano un freddissimo cocktail Martini, perfetto, oliva inclusa. Parola di Bond.
Le Torri Petronas possiedono 32.000 finestre. Le piante di ogni torre disegnano una stella, composta di due quadrati sovrapposti ruotati sugli assi, simbolo dell’Islam. Gli edifici sono stati concepiti utilizzando la più avanzata tecnologia che ha permesso, fra l’altro, la realizzazione dello Skybridge, ovvero un passaggio coperto posto a 171 metri di altezza dal suolo che unisce i due edifici consentendo agli abitanti del complesso di passare indifferentemente da una torre all’altra senza dover scendere al piano terra dell’edificio.
Al livello inferiore, si trova il teatro da 864 posti Dewan Filharmonik Petronas, sede della Filarmonica Orchestra della Malaysia, e un’ampia biblioteca sull’energia, sul petrolio e le industrie collegate. Oltre al solito chilometrico centro commerciale.
Una curiosità da Wikipedia: le Torri Petronas hanno detenuto il primato di edifici più alti del mondo dal 1996 al 2004. Tuttavia questo primato è stato caratterizzato da polemiche e proteste per via della decisione da parte degli istituti internazionali di architettura di misurare l’altezza degli edifici comprendendo (nella misurazione) anche gli alti pinnacoli delle guglie, che fanno così lievitare artificiosamente l’altezza delle torri permettendo a questi edifici di “appena” 88 piani di superare colossi ben più grandiosi come la Sears Tower.