Nei boschi della Val di Sella, per la maggior parte nel territorio del Comune di Borgo Valsugana (quasi 7.000 abitanti), tra Bassano del Grappa e Trento, è nata un’iniziativa che ha saputo intrecciare un legame virtuoso tra l’arte e la montagna attraverso un percorso sperimentale ideato dal suo direttore, Emanuele Montibeller.

La storia di Arte Sella inizia nel 1986, quando alcuni appassionati abitanti di Borgo Valsugana immaginano di portare l’arte in montagna ed introdurre una nuova percezione di luoghi naturali e già conosciuti, attraverso l’inserimento di “opere strane”. Da allora si è sviluppato costantemente un processo creativo unico che, nell’arco di un cammino trentennale, ha visto incontrarsi linguaggi artistici, sensibilità e ispirazioni diversi, accomunati dal desiderio di intessere un fecondo e continuo dialogo tra la creatività artistica e il mondo naturale.

Nasce così una nuova prospettiva, una nuova visione di rivitalizzazione delle aree montane che avrà un grande successo di pubblico e stimolerà iniziative analoghe in Italia. Ciononostante, non ha sempre ottenuto consensi a livello locale tanto, in alcuni momenti, da far sentire gli ideatori “stranieri nella loro comunità”. Ma lentamente ha visto crescere la partecipazione di amministratori di piccoli Comuni e rappresentanti di Unioni Montane coinvolti, per arricchire di stimoli le attuali riflessioni su politiche di sviluppo, anche innovative, dei territori montani.

È stato fondamentale il percorso di dialogo intrapreso con le attività esistenti, con le quali era necessario individuare modalità rispettose di “ciò che era già lì prima” e, al contempo, consentire la convivenza tra il preesistente e l’innovazione: ad esempio attraverso accordi di reciproca attenzione con i contadini, preoccupati dei possibili impedimenti alla fienagione.

Arte Sella è gestita dall’omonima associazione attraverso uno staff che si avvale anche di una rete di partner locali (tecnici, artigiani, imprese) e i terreni e gli edifici su cui si sviluppa sono in affitto, in parte di privati e in parte della pubblica amministrazione (Comuni di Borgo Valsugana e confinanti), con contratti di tipo privatistico di durata variabile seppur a rischio di rinnovo a condizioni sfavorevoli.

Arte Sella possiede unicamente le opere d’arte che sono comunque destinate ad avere una durata limitata, per il naturale deterioramento dei materiali che le compongono. Per cui, se l’associazione dovesse scomparire, nel giro di vent’anni anni sul territorio scomparirebbero le installazioni e tornerebbe allo stato originario.

Questa realtà ha comportato positive ricadute sulla Comunità, valutabili sia in termini di sviluppo economico che di identificazione dei cittadini con una eccellenza locale di ineguagliato prestigio sia in Italia che all’estero. Oggi è frequentata da 100.000 visitatori all’anno, ha un indotto sul territorio stimato in circa 5.000.000 di euro, oltre al fatto che sono aumentati i valori delle case, sono nate 5 nuove strutture ricettive, è migliorata la manutenzione e la percorribilità delle strade, sono state riaperte attività un tempo collegate ad un turismo in declino dagli anni ’70 e poi pressoché scomparso sul finire degli anni ‘80, è migliorata la sicurezza e la cura dei boschi della vallata in cui risiedevano ormai solo più una decina di abitanti e, infine, offre lavoro a una quarantina di addetti di cui 6 fissi, 10 in convenzione con la Provincia che copre il loro stipendio per 80% (attraverso un programma apposito) e i restanti 26 a contratto per manutenzioni, forniture, prestazioni professionali etc.

Il progetto di Arte Sella è basato sui luoghi, sviluppato nel rigore della proposta e della qualità artistica e realizzato con operatori locali, attraverso una scelta di cultura non finalizzata esclusivamente all’attrazione di turisti i quali, oltretutto, gradiscono anche poco la “mercificazione della loro presenza”. Salvo situazioni specifiche e per le quali sono attivabili altre soluzioni, i visitatori possono percorrere l’intero tracciato a piedi (circa 10 km.), limitando così l’uso e la sosta degli automezzi. Tutto ciò, anche nei momenti con maggiori presenze, rafforza la percezione di un ambiente naturale in cui gli ospiti diventano protagonisti di un percorso virtuoso e sostenibile.

Questa realtà fonde arte e natura in un dialogo continuo, in cui artisti provenienti da tutto il mondo sono invitati a conoscere la Val di Sella per realizzare opere che traggano ispirazione dalla storia e dall’ambiente unici del posto, facendolo diventare così un luogo d’incontro, tutto italiano, dove da più di trent’anni la montagna incontra l’arte contemporanea.

Oggi delle 300 opere realizzate circa la metà sono naturalmente andate perdute o distrutte dagli eventi atmosferici. D’altra parte, il deterioramento delle installazioni per cause naturali fa già parte della filosofia di Arte Sella, che prevede che tutto ciò che è in armonia con la natura si degradi e scompaia con il passare del tempo. Gli artisti progettano le opere e poi, ospitati dall’Associazione sul posto per tutto il tempo necessario (2-3 settimane in media), con il suo aiuto le realizzano. Il costo di ogni opera è andato crescendo col passare degli anni e l’importanza dei creatori e comporta un impegno finanziario ragguardevole. Oggi ciascuna può raggiungere i 50.000-70.000 euro (materiale, montaggio, compenso dell’artista e dei suoi collaboratori, ecc.).

I convincimenti dei fondatori di Arte Sella possono rappresentare un utile orientamento e anche eventuali suggestioni per un nuovo scenario rivolti a chi, anche in Piemonte, volesse cimentarsi con simili iniziative, come del resto è già avvenuto altrove. Percorsi boschivi con installazioni artistiche sono stati infatti realizzati, tra gli altri, a Pievasciata nel Chianti senese, in val di Fiemme, a Ledro, nel viterbese, sull’Alpe Cimbra, a Stenico nelle valli Giudicarle, nell’alta Tuscia, a Cermes vicino a Merano, a Celle preso Pistoia …

Si tratta di una realtà ormai tanto radicata che ha potuto superare, anche se non senza difficoltà, gli effetti devastanti della tempesta di vento che nell’ottobre del 2018, anche in valle Sella, ha distrutto boschi e diverse installazioni. L’associazione è stata costretta a chiudere gli spazi, restaurare ove possibile le opere, reintegrarle ove irrecuperabili, rimuovere gli alberi abbattuti, ripristinare le misure di sicurezza e sostenere gli ingenti costi per i danni ed i mancati incassi derivanti. E tuttavia Arte Sella già da mesi è stata riaperta al pubblico. Ma, per avere una migliore percezione di questa meritevole esperienza, che qualunque descrizione aggiuntiva non sarebbe in grado di trasmettere, è assolutamente consigliabile una visita sul posto.

photo gengish skan su Flickr.com