Come il vecchio nobile non sa più cosa contengono le stanze del castello e chiede al servo di portargli questo o quello, così non sappiamo più cosa ci aspetta sul territorio e usiamo il web per avere sott’occhi i singoli pezzi. Guardiamo Google maps, leggiamo un nome sulla carta e poi apriamo Wikipedia per saperne qualcosa. Sta scomparendo il senso dei luoghi e la capacità di muoversi sul territorio, capendolo attraverso il paesaggio.
L’Associazione LandscapeFor cura da anni Atlasfor: una piattaforma indipendente per riconoscere i luoghi e raccontare con immagini il patrimonio di cultura materiale e immateriale che i luoghi ospitano. È una web-app online, a cui si accede direttamente dal sito www.landscapefor.eu, dove su mappe si selezionano i punti di interesse (POI) e si aprono dossier di documenti iconografici che li illustrano.
Foto o video presentano la storia, i progetti, gli eventi, i contesti e i racconti che hanno visto protagonista ciascun bene del patrimonio culturale del paesaggio: un’immagine per pagina con una didascalia. La narrazione si basa non solo sui documenti della cultura “ufficiale” ma anche sulla cronaca, il costume, le canzoni, i frame di film, i particolari che sfuggono a prima vista. Sono contenuti di conoscenza ed emozione, a disposizione nel momento dell’approccio diretto, organizzati per la visita in una narrazione implementabile, aggiornabile e traducibile.
In questi termini la piattaforma Atlasfor è un servizio semplice ed efficace per pubblicare (nel senso proprio di rendere pubblici) documenti iconografici normalmente sconosciuti, o nascosti tra le pagine di libri dimenticati. È la possibile vetrina, a basso costo e senza rischi per la conservazione, degli innumerevoli archivi presenti sul territorio, da quelli privati (si pensi a quelli di impresa, praticamente inesplorati) a quelli degli operatori istituzionali, dall’Istituto Luce agli archivi di Stato. Ma troppo spesso gli archivi privati sono tenuti gelosamente e anche i canali istituzionali sono poco abbordabili dall’utenza ordinaria.
Allora, mentre cerchiamo di erodere le resistenze degli archivi ufficiali, portiamo sulla mappa il racconto del territorio con i materiali di quelli che ne sono i testimoni più attenti e coinvolti. Infatti nessun giardino è interessante come quello che ti viene presentato da chi lo cura ogni giorno. E l’Italia, “giardino d’Europa”, ha giardinieri in ogni dove: centinaia di migliaia di persone che si danno da fare per mantenerlo e offrirlo al meglio al visitatore.
È quello che chiamiamo Paesaggio attivo: un enorme lavorio, solo in piccola parte pubblico, spesso di volontariato, quasi sempre silenzioso e sconosciuto. È un giacimento di risorse attive, grazie alle quali è vivo e accessibile il patrimonio culturale diffuso. È l’humus del paesaggio italiano, quel tappeto prezioso e ininterrotto su cui si poggiano i monumenti celebri, che contribuisce così tanto a renderli indimenticabili. Quindi Atlasfor offre una vetrina ordinata per il “paesaggio attivo”: gli operatori che svolgono servizi di qualità per la ricettività e per la qualità culturale del territorio.
Ci mettiamo a disposizione e in ascolto delle associazioni che raccolgono testimonianze storiche, dei curatori di beni altrimenti in abbandono, degli hotel de charme, dei produttori di vini o cibi tipici. Cerchiamo chi ai luoghi dedica cure e cultura e chiediamo loro immagini e commenti di presentazione dei “loro” punti di interesse. Cerchiamo il Racconto dell’ospite perché è più intrigante, più emozionante, più coinvolgente di qualsiasi altra guida. Perché fa conoscere, a un pubblico vasto e internazionale, persone e non solo pietre, attività e non solo monumenti, orgoglio locale e senso d’identità e non solo storia o natura. Perché è aggiornato: ogni operatore ha a disposizione una “vetrina” per pubblicare autonomamente le proprie iniziative, mostrare i servizi, i prodotti, gli eventi. Se con il “racconto” dell’ospite entri in contatto con il Paesaggio attivo, con lo “sguardo del visitatore” diventi tu stesso Paesaggio attivo.
In Atlasfor una intera sezione è dedicata a esporre le riproduzioni d’autore (foto, quadri, video, musiche), dove sono state prodotte. Così ci possono emozionare le inquadrature di Bellotto, di Gabinio, di Basilico riviste con il nostro sguardo dal punto in cui sono state prese. Ma addirittura Atlasfor consente di inserire le nostre immagini, commentate con didascalia, e di costruire un archivio privato, per dare forma di storytelling alle impressioni e all’indagine sui luoghi preferiti, con propri dossier e itinerari oppure redigere reprint composti in parte dei materiali già presenti in Atlas e in parte dei propri. Ecco gli obiettivi operativi di Atlasfor: raccontare i beni e le attività culturali basandosi il più possibile sulle competenze locali, raccolte sotto forma di Racconto dell’ospite, e sulle sensibilità e la curiosità del primo approccio, sistemate come Sguardo del visitatore.
Per popolare Atlasfor l’Associazione Landscapefor ha lanciato il programma APPA-Atlante del Patrimonio e del Paesaggio attivo. Si vuole illustrare l’Italia con schede di 10.000 punti di interesse del Patrimonio e altrettanti del Paesaggio attivo, per la prima volta leggibili nelle loro interazioni e connessi da itinerari. Il programma è stato presentato al Miur e al Mibac, dove è stato indirizzato, in fase sperimentale, a documentare i contesti dei Siti Unesco.
Quindi nella prima fase del programma si concentra l’attenzione per il patrimonio culturale, sulle emergenze diffuse presenti nei contesti dei beni qualificati dall’UNESCO (gli intorni dei Siti da Lista patrimonio, MAB, Città creative) e delle principali vie storiche (romane e francigene). Si tratta di oltre 50 ambiti che comprendono oltre un terzo dell’Italia e oltre la metà dei maggiori beni culturali, messi in mostra per promuovere il patrimonio, le attività di pregio e i servizi della parte del nostro paese meno conosciuta, ma preziosa per una migliore distribuzione dei flussi turistici e una diffusione della conoscenza del patrimonio cosiddetto “minore”.
Dopo alcuni dossier su temi diffusi (Partecipanti al concorso del Paesaggio alpino, ciclovia del Monviso, Città di Este, …) un primo contributo compiuto per APPA è stato presentato al Circolo dei lettori di Torino il 9 aprile scorso: schede di 250 punti di interesse del dossier Torino, itinerari del centro. Alla presentazione è dedicato un numero speciale di Atlasfor magazine, la rivista on-line che documenta l’avanzamento del progetto. Nei prossimi mesi verranno redatti i dossier riguardanti le altre aree interessate dai siti Unesco o dalle vie storiche in Piemonte e in Liguria, mentre dopo l’estate si vuole aprire il progetto all’area interessata dal Sisma del 2016.
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