Il 9 dicembre ha aperto i battenti Green Pea. Centro di vendita di prodotti e attività legate alla sostenibilità che si propone come format internazionale e come luogo nuovo in grado di contribuire ad un cambio di visione nei consumi della Città di Torino. Il complesso, progettato e costruito dal prato ignorando il possibile riuso dei tanti padiglioni inutilizzati fuori e dentro il Lingotto, materializza nei suoi 15 mila metri quadrati su 5 livelli, il suo forte limite: ripetere il vecchio modello di concentrazione commerciale in spazi chiusi.

La Pandemia ha dimostrato le defaillance dei modelli urbanistici fondati sull’accentramento delle attività in sistemi unici premiando una pianificazione urbana che sappia valorizzare in modo diffuso centro e periferie, attraverso il corretto reimpiego di infrastrutture e aree verdi abbandonate. In tal senso alle amministrazioni chiediamo di incoraggiare lo sviluppo di veri e propri luoghi di interesse, diffusi e su piccola scala, generati con unità di tipo produttivo e commerciale anche individuali, da integrare nei tessuti urbani esistenti. Il fenomeno è già in atto e ha già un nome, “deglobalizzazione”: il Covid19 ha solo accelerato il trend. 

È dunque tempo di cedere il passo a una “riduzione in scala” dei processi, attraverso l’incentivazione delle attività diffuse, integrate nel contesto. La riqualificazione delle periferie parte proprio da qui: dalla capacità delle amministrazioni, in sinergia con le imprese private, di dare vita a centri vitali secondari, in grado di creare il senso di comunità in tessuti urbani in via di disgregazione ed abbandono. Solo così sarà possibile rigenerare, a livello urbano e sociale, i quartieri spuntati dal nulla durante il boom economico, poi abbandonati a loro stessi nell’era post industriale. A Torino abbiamo alcuni nodi decisamente nevralgici su cui concentrare il dibattito: dalla Manifattura Tabacchi alla Cavallerizza, dal Parco della Salute alle aree oggetto della ex variante 200, attualmente ancora orfane di un indirizzi di programma.