Giovanni e Marisa dal Piemonte alla Sicilia appassionatamente.
In memoria di Marisa Ceppi (4 aprile 2021), Giovanni Salvestrini (7 Marzo 2018).
Innamorati, professori e architetti.
Una vita insieme, sono stati lontani per 1124 giorni, ora potranno riposare vicini.
Il giorno di Pasqua è venuta a mancare Marisa ha raggiunto Giovanni, suo amato marito.
Giovanni Salvestrini e Marisa Ceppi architetti e professori, torinesi veraci, sono stati i rampolli della Torino intellettuale e pure di quella radicale, l’Alta Borghesia di sinistra, quella dei picchetti, davanti le fabbriche e dei salotti culturali. Con stile erano radicali della “Torino Bene”, discendenti da blasonate famiglie di Ingegneri ed Architetti, i Salvestrini e i Ceppi di Torino.
Innamorati del Sud e della Sicilia, la loro storica casa di vacanze a Filicudi, i lunghi viaggi in autostrada, il felice isolamento di qualche mese nella remota isola delle Eolie, ogni anno, per parecchi anni.
A distanza di qualche anno, negli iblei, nelle campagne tra Pozzallo e Modica, tra carrubi, ulivi e mandorleti e Macchia Mediterranea si sono costruiti la loro magnifica residenza di campagna, l’hanno chiamata le “Case Blu”.
Per breve tempo è stato anche il nostro temporaneo rifugio.
Hanno raccolto, negli ultimi anni i frutti, le olive, le mandorle, le carrube, gli odori, gli aromi, i colori di una magica e a volte avara terra sicula.
Grazie a Marisa e Giovanni abbiamo conosciuto l’enologia e la gastronomia di Torino Capitale, anche a tavola. A mio avviso un primato che contende a Parigi.
La cultura gastronomica di derivazione francese trova l’umanità e l’umiltà della terra, della stalla, delle Alpi e del territorio padano.
Da loro ho comprato, di seconda mano, la mia prima auto di proprietà, era il 1999, una Lancia Dedra targata TO.
La mia prima guida della Lancia presso il Castello di Rivoli, e poi, il luogo viale che portava sino al Po è stata un’esperienza memorabile, una grande emozione urbana.
Grazie a Giovanni Salvestrini, professore del Politecnico di Torino e incaricato presso la Facoltà di Architettura di Siracusa ho iniziato i primi passi nel mondo accademico. Sono stato suo assistente universitario per almeno 2 anni.
Ricordo il suo rigore civile, l’impegno, la generosità e la puntualità, il rispetto verso gli studenti, sino all’inverosimile.
In cambio l’Università è stata avara. Sia il Politecnico di Torino, sia, più tardi, la Facoltà di Architettura con sede a Siracusa non hanno riconosciuto appieno le sue doti e l’instancabile impegno. Dopo alcuni anni di ripetute promesse di trasferimento a Siracusa non fu chiamato e non gli rinnovarono nemmeno la supplenza. Fu un grave errore. Ma questa è altra storia.
Giovanni e Marisa, oltre ad essere carissimi amici, sono stati i nostri Testimoni di Nozze. Con Giovanni e Marisa abbiamo condiviso grandi piaceri, passioni, viaggi e dolorose incomprensioni che per troppo tempo ci hanno inspiegabilmente allontanati.
Rivolgo loro un caro ricordo. La dolcezza, la curiosità e il rigore civile di Giovanni e l’appassionato carattere, a volte, “puntuto” di Marisa.
Mi piace ricordarli con una bellissima foto, Testimoni di Nozze.
Belli, intelligenti, innamorati, eleganti.
Il loro dono di nozze è un bellissimo disegno di Torino del nonno Giovanni Salvestrini, tra ‘800-900, rinomato Architetto Ingegnere torinese della Reale Accademia di Belle Arti Sabauda.
Si chiude un’epoca.
I Salvestrini-Ceppi belle persone, a loro va questo caro ricordo da Vincenzo e Silvia.
Photo by Milan De Clercq on Unsplash
