Mercoledì 21 aprile | ore 18 | Incontro pubblico gratuito | per partecipare QUI
Il sesto incontro del nostro ciclo Milano dopo la pandemia è dedicato ai Tempi della città per ragionare sulla prospettiva di un comune impegno di Milano e della città metropolitana rispetto alle problematiche temporali oltre che spaziali del postcovid.
Saranno considerati gli aspetti teorici e progettuali della dottrina dei tempi della città con una riflessione prospettica  per mettere assieme temi e processi in corso con il sistema di governo locale disponibile, con gli interessi già mobilitati e con gli attori sociali presenti sulla scena pubblica.
Questo metodo di riflessione permette di uscire da una tecnica puramente funzionale e alzare lo sguardo su una trasformazione, che nel nostro caso è riferita a Milano e alla sua area metropolitana, che metta in campo nuovi attori del cambiamento a fronte dell’evidente declino della civiltà industriale, del suo standard di orari di lavoro 4+4 spesi al centro della giornata solare, del suo welfare che ha esternalizzato dalla casa tutti i membri della famiglia per 8-10 ore al giorno se non permanentemente, del rigido calendario annuale delle pratiche di vita e lavoro.
Intendiamo riprendere il filo di un discorso sul quale si è lavorato per anni e che oggi, a fronte dell’emergenza, torna di urgente attualità perché la normalità di prima è il problema, e non è la meta possibile del risanamento che ci attende e la pandemia del coronavirus ha reso all’improvviso visibili i pilastri spaziali e temporali sui quali si regge la strutturazione della società locale insediata nel territorio metropolitano di Milano e la sua organizzazione funzionale costruita e regolata dai servizi pubblici che non risponde più ai nostri bisogni.
  1. Tre sono i fuochi per trasformare tempi e spazi dei modi di abitare per una migliore qualità della vita personale e un più equo e salubre habitat sociale:
    spostare l’attenzione dalla città al sistema urbano  dell’area metropolitana abitata da oltre tre milioni di cittadini residenti nei 133 Comuni e alla mobilità degli abitanti presenti  temporaneamente;
  2. spostare l’attenzione dalle strutture urbane agli abitanti e ai loro modi di vivere nei luoghi (abitare) in ragione del sesso e dell’età, in ragione delle opportunità e dell’idea di libertà che è questione oggi particolarmente cara alle donne;
  3. spostare l’attenzione su tutto il lavoro necessario per vivere: curare se stessi, i familiari e la rete di relazioni e per poter svolgere le attività retribuite necessarie e quelle volontarie per interessamento politico, sociale, culturale e artistico.
Ne discuteremo con:
Sandra Bonfiglioli professore ordinario di Pianificazione Urbana e Territoriale del Politecnico di Milano che avvierà la discussione sui temi strategici;
Matteo Colleoni professore ordinario di Sociologia Urbana di Unimi-Bicocca che ci parlerà della mobilità locale come strategia di assetto dello spazio pubblico di prossimità
Francesca ZajczyK  professore ordinario di Sociologia urbana di Unimi -Bicocca, con delega assessorile ai tempi urbani, che ci parlerà degli orari della scuola nella Città metropolitana e del problema del coordinamento con i trasporti pubblici.