Nella nostra Regione, e forse in tutta Italia – ma a noi interessa l’area geografica del Piemonte – si stanno svolgendo le elezioni per il rinnovo dei Consigli degli Ordini degli Architetti.
Come spesso ripetiamo nel presentare il nostro Istituto, la composizione del nostri soci è ampia a variegata. IN/Arch, infatti, che raccoglie architetti, ingegneri, imprese, organizzazioni come Ance e Confindustria, enti, cittadini, insomma tutti coloro che hanno interesse materiale e culturale nei processi di modificazione del territorio, che amano l’architettura, e che scelgono di iscriversi al nostro istituto. Tuttavia, gli architetti rappresentano una presenza numericamente importante.
Riteniamo quindi sia utile, attraverso la nostra newsletter, che conta un seguito importante per numero e qualità dei lettori, offrire uno spazio di confronto delle idee e dei programmi a tutti coloro che partecipano alle elezioni degli ordini provinciali nella nostra regione.
Invitiamo quindi i candidati o i Consigli appena eletti che intendano farlo, ad inviarci, entro mercoledì 12 maggio, all’indirizzo mail progetto@inarchpiemonte, un testo di non più di 2000 battute, anche sotto forma di intervista, corredato di una foto in formato orizzontale ad alta definizione, che pubblicheremo in un’edizione speciale il prossimo venerdì 14 maggio. Ovviamente, per i candidati o gli eletti che appartengano a liste aggregate, per ragioni di spazio e di equità, verrà pubblicato un unico intervento.
Questa proposta, in linea con altre iniziative che abbiamo fatto in passato, ad esempio in occasione di elezioni amministrative o politiche, scaturisce dallo spirito con il quale poco meno di quattro anni fa abbiamo costituito la sezione regionale, di costruire un luogo di confronto e di dibattito, dando spazio alle diverse voci in campo.
Il nostro interesse, però occorre ammetterlo, va oltre la volontà di offrire uno spazio di maggiore riverberazione delle idee. La nostra comunità, che è cresciuta con risultati assai soddisfacenti nei quasi quattro anni dalla costituzione della sezione piemontese, ha costruito reti, collaborando nelle diverse iniziative culturali e di formazione e nei percorsi di indagine ed elaborazione di possibili modificazioni concrete del territorio, privilegiando i molti soggetti diversi da noi che operano a vario titolo nella nostra regione, rinunciando in molti casi, per evitare ridondanze o schematiche contrapposizioni, al confronto con gli Ordini professionali.
Se è ben vero che gli Ordini hanno una natura istituzionale profondamente diversa dalla nostra, con compiti definiti per legge e iscrizione obbligatoria per chi vuole esercitare la professione, nel tempo hanno allargato lo spettro delle proprie attività anche attraverso le fondazioni; il comune interesse nei confronti dell’architettura e della qualità dei territori li rende, per noi, interlocutori importanti.
Tanto più oggi, dove i convulsi cambiamenti dello scenario globale, reso ancor più drammatico dalla pandemia, rendono ulteriormente necessario un confronto schietto e collaborativo per meglio comprendere ed affrontare le ricadute profonde, a scala locale e nazionale, a partire dal mutare del mercato, alla aggrovigliata deriva del quadro normativo, fino al profondo cambiamento del ruolo e della legittimazione sociale che i diversi attori che operano sul territorio sono costretti a fronteggiare.
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