IN/Arch Piemonte ha lanciato la scorsa settimana sulle pagine di Repubblica Torino, la proposta di realizzare un centro di documentazione sul progetto TAV Torino-Lione aperto a tutti e soprattutto a tutti comprensibile affinchè ognuno possa, se lo vuole, formarsi un’idea compiuta della discussione che è in corso sull’opera. Un centro di documentazione che raccolga le opinioni e gli studi contrapposti sul SI e sul NO e che contribuisca a trasformare una contrapposizione in un confronto di merito ed portare eventualmente di soluzioni e scenari alternativi.
Continueremo a promuovere la nostra proposta raccogliendo opinioni e disponibilità a collaborare e, soprattutto, ricercando le risorse utili a costruire e a far crescere il centro di documentazione, che potrebbe essere collocato, per esempio nell’area ex-Ghia. Area dismessa accanto alla ferrovia in attesa di trasformazione.
Abbiamo chiesto a Paolo Balistreri, Segretario Generale di Confindustria Piemonte (Organizzazione socio sostenitore di IN/Arch Piemonte) di descriverci cosa ne pensa, e se è favorevole alla costituzione del centro, che cosa in prima ipotesi pensa si potrebbe dire e mostrare dell’opera, naturalmente dal suo punto di vista.
Paolo Balistreri, cosa pensa della proposta IN/Arch Piemonte?
“Io penso che l’idea sia buona, mi permetto di dire che non è un’assoluta novità, come anche voi avete detto in Francia un centro di questo genere c’è già da qualche anno ed insieme ad altre attività che la Francia mette in atto su tutte le grandi opere, certamente ha contribuito a far sì che sul versante francese il conflitto sociale sia quasi del tutto assente.
È un tema di cui già si era discusso in passato ma poi era stato abbandonato. La realizzazione di un cetro di documentazione a Torino, tuttavia, può avere una rilevanza del tutto differente e offrire un contributo un contributo positivo alla discussione, comunque la si pensi sull’opera.
Il mio punto di vista è favorevole all’opera, non ad un’opera che si deve decidere se fare o meno, ma un’opera che è già stata decisa e avviata. E se dovessi in estrema sintesi dire cosa si potrebbe comunicare nel centro che proponete, sempre dal punto di vista di chi l’opera la vuole vedere terminata ed in funzione punterei su alcuni temi.”
Se dovesse spiegare che cos’è la Torino-Lione cosa direbbe?
“La Torino – Lione è una linea ferroviaria per merci e passeggeri che si trova nel cuore del Corridoio mediterraneo, uno dei 9 collegamenti della rete TEN-T, la rete transeuropea del trasporto ferroviario. Si estende per circa 270 km, di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia. La parte fondamentale è la sezione transfrontaliera che, 150 anni dopo l’inaugurazione del tunnel del Frejus, trasforma l’attuale linea di montagna in una linea di pianura grazie alla realizzazione del tunnel di base del Moncenisio.”
Che cosa è la rete TEN-T ?
“A ottobre 2011 la Commissione europea ha presentato la nuova rete dei 10 collegamenti prioritari da completare entro il 2030: la rete TEN-T, che connetterà le aree metropolitane, le regioni, gli hub e i porti attraverso le Alpi e i Pirenei. Contribuirà anche a ridurre le emissioni inquinanti in linea con gli obiettivi dell’Ue. A ottobre 2013 il numero dei corridoi è stato ridotto a 9. In questo quadro prioritario, il cui obiettivo è di completare una rete di 17.500 chilometri di ferrovia ad alta velocità /alta capacità, la Torino-Lione costituisce l’anello centrale, nel cuore del corridoio 3 Mediterraneo. Le Regioni servite da questo collegamento rappresentano il 18% della popolazione europea e il 17% del PIL comunitario.
La Torino-Lione, con il tunnel di base del Moncenisio, è la parte centrale del corridoio Mediterraneo. Rappresenta il collegamento mancante tra i Paesi del Sud-Europa con quelli centrali e dell’est. Senza questa connessione ferroviaria ad alta capacità il trasporto merci e passeggeri sarebbe messo in discussione, soprattutto tra la Spagna, la Francia e l’est- Europa. Inoltre la rete TEN-T intende bilanciare attraverso il corridoio Mediterraneo quelli Reno-Danubio e le direttrici est-ovest più a nord (Olanda, Germania, Polonia).”
Quali sono i costi della TAV ?
“Il costo della sezione transfrontaliera è di 8,6 miliardi di euro, certificato dalla società internazionale Tractebel Engineering–Tuc Rail. Il 40% dell’importo è cofinanziato dall’Unione europea, mentre la quota restante è suddivisa tra i due Paesi (35% per l’Italia, 25% per la Francia). Le gare hanno preso il via nel 2017 e i lavori saranno completati nel 2029. Per le attività da realizzare entro il 2019, del valore di 1,9 miliardi di euro, secondo il Grant Agreement sottoscritto a dicembre 2015, Francia e Italia beneficiano di un contributo europeo del 41,08%, pari a 813,8 milioni di euro.”
Quali sono, secondo Lei, gli effetti sull’ambiente?
” Una delle sfide maggiori sull’arco alpino è controllare il transito stradale e promuovere trasporti alternativi alla gomma. Il traffico merci transalpino è raddoppiato negli ultimi 30 anni. La preponderanza del trasporto stradale rimane sempre significativa rispetto alla ferrovia. Dato il numero ridotto di attraversamenti alpini, la crescita del traffico si traduce in una concentrazione di mezzi pesanti nelle poche valli che assicurano i passaggi internazionali. Senza una politica attiva a favore di un trasferimento verso la rotaia, la strada continuerà a concentrare la maggior parte dei transiti sulla frontiera italo – francese. L’analisi costi-benefici (ACB) condotta sulla Torino-Lione stima che la costruzione della nuova linea porterà a una riduzione annuale di emissioni di gas serra pari a ≈ 3 milioni di tonnellate equivalenti di Co2, pari a quelle prodotte da una città di 300 mila abitanti. Questo grazie allo spostamento di circa 1 milione di mezzi pesanti dalla gomma al ferro.”
foto di Irene Tartaglia Poncini da Flickr,com