A partire dalla complessa figura di Italo Insolera, il fotografo Fulvio Bortolozzo e l’architetto Davide Derossi dialogheranno sul rapporto ancora possibile tra fotografia e architettura: sia nell’ambito professionale e comunicativo, sia in quello più recente della dimensione artistica contemporanea.
Italo Insolera, docente, architetto, urbanista, e al contempo fotografo dilettante, è certamente una figura ideale per indagare la relazione che intercorre fra due differenti discipline come fotografia e architettura.
Insolera usava la fotografia per la preparazione dei suoi piani regolatori e paesaggistici, ma anche come strumento di indagine urbanistica e sociale, oltre che di denuncia delle nuove condizioni delle città, nelle quali lo sviluppo caotico degli anni ’50 e ‘60 stava producendo guasti irrimediabili. Riteneva poi la fotografia uno strumento didattico essenziale. Difatti nella sua attività di docente promosse e ottenne l’introduzione di un corso di fotografia nel percorso universitario dei futuri architetti italiani.
Insolera pensava alla fotografia come ad un utile strumento di conoscenza visiva, non solo dell’architettura antica e moderna, ma anche dei fenomeni di trasformazione urbana e territoriale. Uno strumento capace di “leggere” il territorio, di coglierne la sostanza e di restituirne una trascrizione simbolica.
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