L.A. Confidential è un film del 1997 diretto da Curtis Hanson con Kim Bassinger, Russel Crowe, Guy Pearce e Kevin Spacey. Il soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy, con sceneggiatura di Brian Helgheland e Curtis Hanson. Un thriller che ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, tra cui due Oscar.
Il film è ambientato nella torbida Los Angeles degli anni Cinquanta dominata da malavitosi come Mickey Cohen (Paul Guilfoyle) e il corrotto capitano della polizia Dudley Smith (James Cromwell). Omicidi, pestaggi, violenze d’ogni genere sulle donne, un ritmo filmico travolgente.
Artisticamente L.A. Confidentiall è oltre i generi. Per l’alta qualità cinematografica, la regia, la sceneggiatura, gli interpreti e, quanto a noi interessa, per le location e le scenografie di Jay Hart e Jeannine C. Oppewall. Ne cito alcune, tutte a Los Angeles, il Liquor store, la torre della California Banca (1929-33) progettata da John Parkinson al 5620 Hollywood Boulevard, il Nite Owl Coffee Shop, il Victory Motel dove avviene la resa dei conti finale: cadaveri, corpi sgozzati, stuprati, sparati. E la più importante, la Lovell House o Lovell Health House di Richard Neutra, utilizzata come abitazione del ricco malavitoso Pierce Morehouse Patchett, interpretato da David Strathairn. Un elegante gangster che gestisce un notevole giro di prostitute e che le sottopone a chirurgia plastica per farle assomigliare a celebri dive del cinema. Specializzato in copie di Veronica Lake, Rita Hayworth, Lana Turner.
Lovell House progettata da Neutra tra il 1927 e il 1929, situata al 4616 Dundee Drive a Los Angeles, fu edificata per il medico e naturopata Philip Lovell; è la prima villa in struttura d’acciaio costruita negli Stati Uniti e anche il primo esempio dell’uso di gunite (calcestruzzo spruzzato).
La villa si vede nelle sequenze in cui, Russel Crowe e Kevin Spacey, vanno da Patchett per interrogarlo. C’è una sequenza memorabile in cui i due detective lasciano l’auto e percorrono il lungo ingresso esterno della villa, dall’alto, un’altra nel soggiorno ove alla fine del film lo stesso Patchett viene ucciso e un’altra ancora da una delle terrazze, che riprende l’interno della casa.
La Lovell House riflette l’interesse di Neutra per la trasparenza e le forme geometriche razionaliste De Stijl. I dettagli mostrano l’influenza cubista di Irving Gill su Neutra. Alla realizzazione della casa partecipò, come assistente di Neutra, l’architetto Gregory Ain, l’ideologo fautore del “bel design” per tutti, della casa industriale progettata e costruita in serie come un’automobile, per le classi sociali medie-basse. Nell’arredamento, proprio su consiglio di Ain, Neutra installò nella tromba delle scale due fari Ford Model-A.
In sostanza la casa riflette l’interesse di Neutra per la produzione industriale e questo è evidente nell’uso ripetitivo di assemblaggi di finestre e strutture portanti prefabbricate. La tecnologia crea l’ambiente. La quintessenza del movimento moderno.
Questa memoria vale anche per ricordare ove tutto ebbe inizio, con i materiali che la seconda rivoluzione industriale portò nella costruzione di edifici: ferro, vetro e cemento. Grandi opere che cominciarono a spuntare come gramigna, distruggendo, ahimè, il modo antico di costruire. Tra tutti ricordo la prima casa in cemento armato, la rivoluzionaria, non bella, Maison di François Coignet (1952) di Theodore Lachéz a Saint-Denis Parigi .
Oltre L.A. Confidential di Curtis Hanson, le opere di Richard Neutra sono state protagoniste nei film The Black Dahlia di Brian de Palma e La notte non aspetta di David Aver.