“L’uomo della porta accanto”

Casa Curutchet a La Plata in Argentina, progettata nel 1949 da Le Corbusier, è l’unico set-location del film L’uomo della porta accanto (El ombre de al hallado del 2009) di Mariano Cohn e Gastón Duprat. I due autori collocano la casa al centro di una commedia drammatica interpretata da Rafael Spregelburd e Daniel Aráoz.  

Il film narra di un conflitto tra vicini che sembra non aver fine. Un semplice muro divisorio separa due mondi agli antipodi, due modi di vestire, di mangiare, di vivere, di rapportarsi con il mondo. Da un lato Leonardo (Rafael Spregelburd), un raffinato docente e prestigioso designer che vive nella Casa Curutchet, dall’altro lato Victor (Daniel Aráoz) venditore di auto usate, volgare, arrogante e travolgente. Il problema inizia quando Victor decide di aprire una finestra per avere più luce in una camera che confina con la proprietà di Leonardo. È così che ognuno viene a conoscenza dell’esistenza dell’altro. 

La commedia ricca di colpi di scena e trovate è ambientata in tutti gli ambiti della casa, svelando le principali caratteristiche spaziali e morfologiche dell’edificio creato da Le Corbusier. Talmente particolari, evocative e innovative, che Leonardo tiene il suo corso di lezioni universitarie nella casa stessa usandola come “case study”.

La Casa Curutchet, commissionata a Le Corbusier dal dott. Pedro Domingo Curutchet nel 1948, è composta da un piccolo studio medico al piano terra, da quattro piani collegati da una rampa e da un certo livello in poi da una scala a chiocciola che porta ai terrazzi. Un cortile disimpegno unisce l’abitazione studio con la clinica di proprietà dello stesso Curutchet. L’edificio si affaccia sul parco del Paseo del Bosque.

La casa esemplifica la filosofia Esprit Noveau di Le Corbusier e rappresenta un punto di riferimento per lo studio dei suoi principi progettuali: mantiene le caratteristiche culturali e storiche dell’architettura spagnola – gli elementi della casa tradizionale latino-americana incentrata sul cortile – però riscritte utilizzando i cinque punti fondanti l’architettura del maestro francese: i pilotis, il tot terrasse, il plan libre, la façade libre, la fenetre en longueur. La facciata principale è scansionata da brise soleil. La costruzione iniziò nel 1949 sotto la supervisione di Amancio Williams e fu completata nel 1953.

La Casa Curutchet è uno dei pochissimi edifici che Le Corbusier ha costruito inserito tra due condomini preesistenti e risponde perfettamente al contesto storico cittadino. Con questa casa, Le Corbusier ha dimostrato più che con altri suoi progetti che l’architettura contemporanea può coesistere armoniosamente con la costruzione tradizionale e antica.

Nel film ricco di piani sequenza, vicino alla Nouvelle Vagueil titolo stesso volutamente richiama un noto film Francois Truffaut – si può vedere l’abitazione da differenti punti di vista, in tutti suoi particolari. L’integrazione tra cinema, architettura e dialoghi è continua, una summa teologica delle tre arti e avviene su più livelli: intrinsecamente quando si vedono i personaggi vivere gli spazi interni (ad esempio la figlia di Leonardo, Lola, che si allena correndo su e giù per la rampa); simbolicamente quando s’incarna nell’amore e nell’ammirazione dei suoi abitanti; diegeticamente – nel linguaggio cinematografico – in quanto “personaggio” interprete di sé stessa. Detta integrazione, inoltre, avviene su più ordini di grandezza, dal dettaglio, all’inserimento tra altri edifici, all’urbanistica del Paseo de Bosque. 

C’è un albero, all’interno, ove bene si coglie l’intenzione progettuale: l’albero cresce con la sua forte presenza senza interferire con l’architettura della casa. La terrazza, le tende pieghevoli in legno, il design, gli armadi, la cucina progettati oppostamente tra il 1949-1953 sono gli stessi usati ancora oggi. Forse manca qualcosa a completamento: un dipinto o una scultura del maestro. Oltre ai mobili di Le Corbusier, nel film se ne vedono altri di noti designer contemporanei, cosa questa che Le Corbusier non ammetteva: consiglio di leggere gli aneddoti relativi ai rapporti del maestro con i Savoye proprietari della omonima villa.

La casa è stata restaurata dal 1986 al 1988 per il centenario della nascita di Le Corbusier e dichiarata sito di importanza nazionale dalla Commissione Argentina per l’Architettura. Attualmente ospita l’associazione professionale degli architetti di Buenos Aires, il Colegio de Arquitectos, ed è aperta al pubblico per le visite tutti i giorni.

A luglio 2016, la casa e altre sedici opere di Le Corbusier sono state iscritte come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

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