L’anno che verrà.
Spesso mi rivengono in mente le profetiche parole di Lucio Dalla, mentre, a causa della pandemia, ciascuno di noi “ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra” e cede spesso alla tentazione di rintanarsi tra le pareti domestiche, anch’esse insicure poiché sappiamo bene che il contagio si infila tra noi e chi è più vicino, i nostri amici, i nostri figli, i nostri collaboratori, alle persone che incontriamo quando facciamo la spesa, lavoriamo o andiamo dal parrucchiere, …
Poco meno di due anni fa è cominciato tutto, abbiamo accompagnato il nostro allontanamento dal mondo con buoni propositi e speranze di cambiamento, illudendoci che nulla sarebbe stato come prima. Avremmo fatto più attenzione al rispetto per l’ambiente, alle disuguaglianze, al benessere nostro e degli altri, …
Eppure ci ritroviamo drammaticamente uguali, anzi forse persino peggiori. La grande possibilità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto come PNRR, è diventato una corsa a rispolverare vecchi progetti dai cassetti delle amministrazioni, che probabilmente nulla hanno di quello slancio sostenibile al cambiamento che dovrebbe accompagnare questa fase di ripresa e di ridisegno dell’Italia.
Ma la cosa più sconvolgente è il silenzio che accompagna il PNRR. Si evoca, ma non si racconta, non si tracciano percorsi di condivisione dei progetti e delle idee, non si innescano processi di partecipazione concreti con chi abita e vive i luoghi che si intende trasformare.
Nel frattempo si tracciano modificazioni casuali delle nostre città attraverso provvedimenti, come i bonus e i superbonus, che traggono la loro origine dall’assioma assai datato che “se riprende l’edilizia, l’economia riparte”.
Tuttavia con una struttura amministrativa – ai vari livelli – incapace di pianificare delle attività di controllo concrete, il freno alle frodi ed alle elusioni è stato purtroppo affidato a una infinito susseguirsi di interpretazioni dell’Agenzia delle entrate, dell’Enea, dei Comuni, spesso in contrasto tra loro, e ad una continua variazione delle norme, perseguita con rara crudeltà.
Un quadro incerto dal quale riemergeremo ritrovando brani delle nostre città e dei nostri territori modificati, attraverso interventi, che se da una parte hanno offerto occasioni di lavoro, troppo spesso sono realizzati in fretta, da maestranze non qualificate e con temperature non adeguate, di cui non conosciamo la durata nel tempo e l’effettivo impatto ambientale nel futuro.
IN/Arch Piemonte ha cercato durante il 2021 con la Rassegna Ritratti, Architetti ed architetture del secondo ‘900 in Piemonte, preceduta da un incontro pubblico dal titolo Conoscere per modificare, al quale ha partecipato anche il Mibact, di porre l’attenzione su alcune architetture, che pur ai margini della storiografia ufficiale e prive di vincoli formali, nascondono contributi preziosi per ricostruire la storia dei luoghi insieme alle intenzioni, ai linguaggi e alle tecniche dell’architettura. La nostra convinzione è appunto che, per intervenire su un’architettura occorra conoscerne le caratteristiche, il clima culturale che le ha generate, gli intenti progettuali espressi nelle scelte distributive e formali, e che solo attraverso la conoscenza, si possa davvero intervenire su manufatti di qualità senza deturparli. La Rassegna Ritratti continuerà nel 2022 con altri sette incontri che cercheremo di fare testardamente in presenza, se le condizioni pandemiche lo consentiranno.
Nel frattempo continueremo con i corsi e gli incontri in forma virtuale andando, ad esempio, a ricercare con l’aiuto di Davide Tommaso Ferrando, gli architetti italiani che lavorano all’estero, con nuove puntate del ciclo Fare gli italiani all’estero: architetture oltre i confini, che fin ora ha offerto spunti di riflessioni interessanti e inusuali. Invito coloro che avessero perso primi incontri a vederli sulla pagina Fare gli Italiani del nostro sito.
Sul sito troverete anche gli ultimi sviluppi del progetto Scandagli, che ha ottenuto, grazie alla partnership con alcune associazioni – Solco Onlus, Cortile Mondo, Educadora, Associazione Genitori Insieme – un contributo sul Bando ToNite cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale del programma UIA – Urban Innovative Actions, che nel primo semestre 2022 svilupperà azioni di partecipazione e coinvolgimento a vari livelli.
Nella seconda parte dell’anno, invece, verrà probabilmente promulgato il bando per una nuova edizione dei Premi IN/Architettura – regionali e nazionali – che raccoglie l’eredità del prestigioso premio IN/Arch Ance, puntando i riflettori sul processo che determina la realizzazione di architetture di qualità, coinvolgendo non solo i professionisti ma anche committenti ed imprese.
La ricchezza dei nostri programmi e delle nostre attività ci ha consentito, inoltre, di ricevere risorse e contributi, che ci permetteranno di consolidare e dare maggiore corpo alle nostre iniziative, nella speranza che possano incidere concretamente nell’oggi, per guardare al futuro con maggiore consapevolezza.
Rinnovo l’invito a partecipare alle nostre attività iscrivendosi ad IN/arch, leggendo la nostra newsletter, consultando il sito e curiosando tra i social.
Auguro a tutti un buon 2022!
Photo by Daniele Levis Pelusi on Unsplash : MUDEC Museo delle Culture a Milano progetto di David Chipperfield