Sostenibilità e spazio pubblico

La manifestazione dello scorso venerdì – Friday for future – segna un punto di svolta, una richiesta pressante di cambiamento che la generazione dei nostri figli ci pone e alla quale dobbiamo rispondere subito e sul serio. Ma per prendere sul serio la questione dobbiamo attrezzarci, studiare, capire, modificare il nostro modo di lavorare e la nostra vita quotidiana.

Sul lavoro quante volte vi siete ritrovati a scegliere un materiale meno efficiente dal punto di vista energetico per far risparmiare il cliente o a mettere in opera un materiale proveniente dall’altra parte del mondo, ignorandone la filiera di produzione? Quante volte vi siete trovati a chiudere un occhio quando avete visto smaltire i materiali senza differenziarli o peggio senza prendere le dovute precauzioni sui materiali tossico-nocivi? Gli architetti, gli ingegneri, le imprese, che facciano piccoli interventi o grandi progetti o piani regolatori, lasciano un’impronta indelebile sul territorio e sull’ambiente e devono, insieme, cambiare modo di lavorare.

Qualche centimetro di cappotto non è la soluzione – anzi spesso un cappotto troppo spesso è addirittura controproducente da un punto di vista energetico. La sostenibilità è un concetto complesso che modifica sostanzialmente già l’ideazione del progetto e accompagna tutto il processo che porta alla realizzazione, alla manutenzione e alla futura demolizione del manufatto costruito.

IN/Arch Piemonte ha cercato di fare la sua parte, scegliendo come principale tema di lavoro la formazione sulla sostenibilità, realizzando corsi gratuiti sul progetto e sui protocolli più innovativi oggi diffusi a livello internazionale. Nei molti corsi, frequentati in totale da circa 400 professionisti fra ingegneri ed architetti, abbiamo imparato un approccio diverso al progetto e alla costruzione.

Questo però non è sufficiente occorre anche lavorare perché le innovazioni tecnologie siano alla portata di tutti, e non solo di coloro che possono permettersi di pagare di più per avere una casa con maggiori prestazioni energetiche. Un compito che richiede una stretta collaborazione tra progettisti, imprese, committenti, per rendere più competitive e diffuse le soluzioni ambientalmente compatibili.

Oggi continuiamo la nostra ricerca includendo nel nostro percorso anche una riflessione sullo spazio pubblico, cogliendo l’occasione della Biennale Spazio Pubblico 2019 che si svolgerà a Roma. I temi che tracciano il percorso della Biennale, –  verde, mobilità e arte pubblica, – intessono un forte legame con alcuni dei temi che oggi si discutono nella nostra Regione, e che riguardano la sostenibilità e la tutela delle risorse ambientali: TAV, ZTL, PRG, …

Acronimi che celano, dietro il loro apparente tecnicismo, le politiche che si mettono in campo per rendere le nostre città e in generale il nostro territorio più accogliente, ospitale, e … sostenibile. Il dibattito che ne segue tuttavia tende alla divaricazione, alla sterilità del si e del no, allo schieramento di opposte fazioni di tifosi, alimentato dalla perenne campagna elettorale in cui siamo immersi.

Ecco noi vogliamo muoverci dentro questo scenario per capire, per incontrare le differenti opinioni, per svolgere un ruolo di diffusione della conoscenza, e promuovere un dibattito sano tra le differenze. Attraverso gli articoli di questa newsletter, attraverso l’organizzazione di momenti di riflessione, ma soprattutto attraverso il progetto e l’architettura.

Quindi rinnoviamo l’invito ai progettisti, ai committenti ed alle imprese, a mandare i progetti realizzati o meno, recenti o meno, sullo spazio pubblico, che verranno selezionati per essere esposti alla Biennale dello Spazio Pubblico a maggio. La scadenza è il 10 aprile. Per partecipare le istruzioni sono QUI

Foto dell’opera di Christo in Hide Park a Londra (la foto è mia)

Sostenibilità e spazio pubblico

La manifestazione dello scorso venerdì – Friday for future – segna un punto di svolta, una richiesta pressante di cambiamento che la generazione dei nostri figli ci pone e alla quale dobbiamo rispondere subito e sul serio. Ma per prendere sul serio la questione dobbiamo attrezzarci, studiare, capire, modificare il nostro modo di lavorare e la nostra vita quotidiana.

Sul lavoro quante volte vi siete ritrovati a scegliere un materiale meno efficiente dal punto di vista energetico per far risparmiare il cliente o a mettere in opera un materiale proveniente dall’altra parte del mondo, ignorandone la filiera di produzione? Quante volte vi siete trovati a chiudere un occhio quando avete visto smaltire i materiali senza differenziarli o peggio senza prendere le dovute precauzioni sui materiali tossico-nocivi? Gli architetti, gli ingegneri, le imprese, che facciano piccoli interventi o grandi progetti o piani regolatori, lasciano un’impronta indelebile sul territorio e sull’ambiente e devono, insieme, cambiare modo di lavorare.

Qualche centimetro di cappotto non è la soluzione – anzi spesso un cappotto troppo spesso è addirittura controproducente da un punto di vista energetico. La sostenibilità è un concetto complesso che modifica sostanzialmente già l’ideazione del progetto e accompagna tutto il processo che porta alla realizzazione, alla manutenzione e alla futura demolizione del manufatto costruito.

IN/Arch Piemonte ha cercato di fare la sua parte, scegliendo come principale tema di lavoro la formazione sulla sostenibilità, realizzando corsi gratuiti sul progetto e sui protocolli più innovativi oggi diffusi a livello internazionale. Nei molti corsi, frequentati in totale da circa 400 professionisti fra ingegneri ed architetti, abbiamo imparato un approccio diverso al progetto e alla costruzione.

Questo però non è sufficiente occorre anche lavorare perché le innovazioni tecnologie siano alla portata di tutti, e non solo di coloro che possono permettersi di pagare di più per avere una casa con maggiori prestazioni energetiche. Un compito che richiede una stretta collaborazione tra progettisti, imprese, committenti, per rendere più competitive e diffuse le soluzioni ambientalmente compatibili.

Oggi continuiamo la nostra ricerca includendo nel nostro percorso anche una riflessione sullo spazio pubblico, cogliendo l’occasione della Biennale Spazio Pubblico 2019 che si svolgerà a Roma. I temi che tracciano il percorso della Biennale, –  verde, mobilità e arte pubblica, – intessono un forte legame con alcuni dei temi che oggi si discutono nella nostra Regione, e che riguardano la sostenibilità e la tutela delle risorse ambientali: TAV, ZTL, PRG, …

Acronimi che celano, dietro il loro apparente tecnicismo, le politiche che si mettono in campo per rendere le nostre città e in generale il nostro territorio più accogliente, ospitale, e … sostenibile. Il dibattito che ne segue tuttavia tende alla divaricazione, alla sterilità del si e del no, allo schieramento di opposte fazioni di tifosi, alimentato dalla perenne campagna elettorale in cui siamo immersi.

Ecco noi vogliamo muoverci dentro questo scenario per capire, per incontrare le differenti opinioni, per svolgere un ruolo di diffusione della conoscenza, e promuovere un dibattito sano tra le differenze. Attraverso gli articoli di questa newsletter, attraverso l’organizzazione di momenti di riflessione, ma soprattutto attraverso il progetto e l’architettura.

Quindi rinnoviamo l’invito ai progettisti, ai committenti ed alle imprese, a mandare i progetti realizzati o meno, recenti o meno, sullo spazio pubblico, che verranno selezionati per essere esposti alla Biennale dello Spazio Pubblico a maggio. La scadenza è il 10 aprile. Per partecipare le istruzioni sono QUI

Foto dell’opera di Christo in Hide Park a Londra (la foto è mia)