La composizione plurale dell’Istituto Nazionale di Architettura, che intende mettere insieme i soggetti pubblici e privati che sono coinvolti nell’architettura – architetti, ingegneri, designer, costruttori, studenti, cultori della disciplina, istituzioni, enti, organizzazioni di categoria – può aprire una prospettiva inedita.
Il nostro scopo è raccogliere energie e risorse diverse, per riaprire e dare sbocco al dibattito sull’architettura, sul progetto, sulla costruzione, sulla città, confrontando e mettendo a sistema i diversi specifici sguardi, per pensare all’architettura in modo più ampio, per abbracciare nuovi campi e nuove modalità d’azione. Questo, non solo perché il territorio, la forma della città, la qualità dei luoghi e dei manufatti che vi insistono costituisce il nucleo dei nostri interessi, ma perché questi aspetti incidono sulla vita di ciascuno e a ciascuno – nello spazio e nel tempo – offrono una rappresentazione eloquente del nostro livello di civiltà.
La stagnazione economica del nostro settore è destinata a perdurare se non si mettono in campo strumenti ed approcci originali, che possano avviare un percorso di cambiamento; cambiamento cui si può arrivare solo esplorando, sperimentando, assumendosi la responsabilità di scelte indirizzate all’innovazione, accettando anche con disagio e fatica di rinunciare a riproporre modelli obsoleti. Solo in questo modo si può riportare al centro la questione del lavoro in architettura.
La pluralità degli sguardi costituisce di per sé un formidabile strumento per aprire a strade inedite, ed è per questa ragione che IN/Arch, dopo sessant’anni dalla sua fondazione, conferma e afferma la propria attualità: partendo da questa condizione plurale, ci prefiggiamo di avviare azioni concrete capaci di coinvolgere settori ampi, di far circolare idee e progetti, di costituire una voce autorevole nel dibattito sulle strategie di trasformazione e di offrire uno spazio di confronto anche a chi finora non ha trovato le condizioni per esprimere il proprio pensiero e le proprie capacità.
In questi primi mesi di attività – la sezione piemontese è nata a fine luglio – abbiamo lavorato per raccogliere intorno al primo nucleo di soggetti promotori i principali rappresentanti del mondo imprenditoriale, con l’iscrizione di ANCE Piemonte e Confindustria Piemonte e la nomina dei loro rappresentanti nel Consiglio Direttivo.
Per stimolare e approfondire il dibattito sui temi dell’architettura e diffondere le iniziative di IN/Arch da gennaio avvieremo la collaborazione con il Giornale dell’architettura, periodico multimediale. La testata ospiterà, infatti, una sezione dedicata al nostro Istituto dove pubblicheremo articoli, approfondimenti scientifici, interviste, materiali inediti, permettendoci di ampliare e consolidare la rete di diffusione nazionale delle nostre attività.
Nei prossimi mesi apriremo il confronto nelle diverse realtà regionali con i principali soggetti che operano sul territorio per avviare una ricognizione di problemi e potenzialità delle diverse realtà.
Con il mese di dicembre diamo l’avvio alla prima iniziativa pubblica, con la presentazione del progetto del collettivo internazionale Urban Reports, in collaborazione con l’Urban Center Metropolitano, e da gennaio proseguiremo con altri momenti di incontro, approfondimento, informazione e formazione.
Nel 2018 si terrà anche il Congresso Nazionale di IN/Arch, che celebrerà il centenario della nascita di Bruno Zevi, fondatore dell’Istituto, e proporrà, alla presenza delle principali cariche istituzionali del paese, una riflessione sul tema “Accoglienza, innovazione e futuro”.
Questi e molti altri progetti ci aspettano nel 2018 sui quali abbiamo bisogno del contributo di tutti.
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