Architettura e Democrazia

IN/Arch Piemonte ha condiviso e partecipato alla manifestazione cittadina contro l’antisemitismo e il razzismo. Inutile dire che già ci aspettiamo il rimprovero di qualcuno, perché in questo modo IN/Arch avrebbe assunto una posizione politica e di parte: su questo la risposta è netta!

Sì, è di parte, dalla parte della democrazia; sì, è politica, dalla parte della politica che vuole una città ed un territorio, che favorisca la convivenza civile, l’incontro, le pari opportunità, lo scambio delle culture, la parola, la solidarietà ed in quella città, in quel territorio, sono l’architettura ed il mestiere dell’architetto il mezzo che costruisce i luoghi per realizzare quegli obiettivi.

Il mestiere dell’architetto è questo, un mestiere sociale che non deve essere corporazione e non si può confondere con la violenza dell’antisemitismo, del razzismo o in generale con la politica dell’odio e della separazione.

Purtroppo questo non significa che ogni architetto in quanto tale sia consapevole della natura del proprio mestiere, dunque molta strada è ancora da percorrere o forse ripercorrere. Sì, ripercorrere, perché un processo ed un ruolo che un tempo era chiaro nella mente di chi intraprendeva la professione, oggi è estremamente sfumato ed in un sistema sociale fortemente in crisi di valori oltre che economico, muove il proprio fare verso altri interessi sempre più particolari e personali spesso in conflitto con il sociale.

Considerazioni però che possono estendersi, fatte le dovute differenze, verso tutto il mondo che IN/Arch rappresenta, vale a dire i progettisti di differente formazione e competenze, il mondo delle aziende e delle imprese del settore. Molti di essi seguono un’etica del lavoro e del settore, ma è la cronaca di tutti i giorni a dirci che non per tutti è così.

Eppure, le nostre società sono giorno per giorno sempre più multietniche e multietnico è sempre di più il nostro settore; un processo inarrestabile e, peraltro, non nuovo per il nostro Paese e molti altri Paesi nel mondo che ha sempre portato quale risultato l’avanzare della civiltà dei popoli e della qualità della vita di tutti.

Dunque IN/Arch non può che stare dove e con chi vuole isolare e debellare l’odio.

Dunque IN/Arch non può non essere in una piazza che rivendica civiltà.

Photo Giorgio Giani: 17 febbraio 2020 piazza Palazzo di Città a Torino manifestazione contro l’antisemitismo