10° INCONTRO DEL CICLO RITRATTI: ARCHITETTI E ARCHITETTURE DEL SECONDO NOVECENTO IN PIEMONTE

“ACQUARIO – RETTILARIO ” Parco MICHELOTTI TORINO ENZO VENTURELLI

Lunedì 4 aprile 2022  | AULA 4 V | CASTELLO DEL VALENTINO | VIALE MATTIOLI 39 TORINO | Incontro pubblico in presenza.

Moderatore: Andrea Bruno jr Storico dell’arte e Architettura Contemporanea

Relatori: Manuel Ramello PoliTO

Gianluca Bonini Architetto

Per l’incontro sono stati richiesti al CNAPPC 2 Crediti Formativi professionali per gli architetti di tutta Italia.

Per partecipare occorre iscriversi sulla piattaforma EVENTBRITE

Ingresso gratuito per il pubblico e i soci IN/Arch. Gli architetti che non sono iscritti ad IN/Arch e che desiderano i crediti dovranno pagare € 6 per i diritti di segreteria.

La registrazione dei partecipanti avrà inizio alle ore 17, per evitare assembramenti.

ENZO VENTURELLI (1910 – 1996 ) a soli 17 frequenta lo studio dell’ingegnere Arrigo Tedesco- Rocca. Dal 1936 al 1940 collabora con diversi professionisti torinesi, tra i quali gli architetti Melis e Demunari. Nei primi anni quaranta inizia la sua attività autonoma di architetto.

Autore del teatro Principe (1945), demolito nel 1994, della sala da ballo Eden (1947-48), della casa atélier dello scultore Mastroianni (1953-54), e infine dell’acquario-rettilario al giardino zoologico di Torino, Venturelli intraprenderà presto una sua personalissima ricerca espressiva.

Nell’arco di vent’anni Venturelli percorre un percorso progettuale del tutto originale iniziando la sua attività con il razionalista e rigoroso teatro Principe, per iniziare subito dopo una ricerca formale che lo colloca al di fuori degli schematismi razionalisti, con lo sviluppo di un una originalissima ricerca tesa ad una forma di architettura fortemente individuale, quella cui darà il nome di  “architettura dell’era nucleare” o “architettura atomica”.

Con la casa-studio dell’amico scultore Umberto Mastroianni e con l’acquario-rettilario del giardino zoologico Venturelli concretizza i propri concetti spaziali indirizzati verso una marcata elaborazione plastica  fondata “su una visione artistico-idealista dell’architettura” che, con una certa superficialità, da alcuni venne inizialmente definita visionaria e stravagante. Mentre i primi lavori passarono del tutto inosservati con la realizzazione della casa Mastroianni, Venturelli riesce a suscitare l’attenzione e l’interesse di riviste in tutto il mondo.

Mentre in Italia Zevi boccia senza mezzi termini il progetto delle casa d’artista, all’estero il generale apprezzamento colloca Venturelli al centro del dibattito internazionale. I contenuti del “Manifesto dell’architettura nucleare” e le utopie pianificatorie teorizzate nel libro “Urbanistica spaziale” costituiscono per un breve periodo argomenti di discussione in tutta Europa. Elaborò teorie rivoluzionarie sulla città contemporanea, stilando un Manifesto dell’Architettura dell’Era Nucleare custodita all’interno di una visione urbanistica utopica, fatta di piani per la libera circolazione del traffico e l’evacuazione dello smog.

A Parigi, nel 1963, i suoi lavori vennero esposti accanto alle fotografie della Piazza dei Tre Poteri di Brasilia a firma di Niemeyer e suscitarono vasti dibattiti a livello europeo Purtroppo molta della ricerca di Venturelli non ha potuto concretizzarsi ed è rimasta all’interno dei suoi archivi. Il patrimonio di “architettura disegnata” che ci ha lasciato costituisce una fondamentale testimonianza delle sue grandi potenzialità espressive.

Il Rettilario elevato a due piani fuori terra, con la facciata principale che richiama la dentatura di un cocccodrillo costituiva l’attrazione principale dello Zoo di Torino. L’edificio posto all’ingresso del parco zoologico colpisce per la sua spiccata connotazione formale e spaziale, dal carattere neoespressionista.  Il prospetto è caratterizzato da una grande vetrata continua, con serramenti di “anticorodal”, delimitata da una incorniciatura rivestita di ghiaia grezza. Superiormente alla vetrata vi è una serie di dentellature con funzione di frangisole che, con la pensilina e la vetrata continua di accesso, formano l’elemento architettonico dominante. Sopra i vari reparti dei Rettili vi è un grande lucernario continuo con comando elettrico delle aperture e per il controllo delle luce solare. Al centro del piano è disposto un grande reparto adibito a “coccodrillario”, il cui solaio si appoggia lateralmente agli architravi che sostengono i sottostanti acquari. Oggi l’edificio presenta chiari segni di degrado dovuti all’abbandono  Sono previsti interventi di recupero e manutenzione da parte del Comune di Torino al fine di crearvi all’interno un teatro.


Progetto : 1957

Realizzazione: 1959

Inaugurazione: 1960

Dismissione: 1987

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