8° INCONTRO DEL CICLO RITRATTI: ARCHITETTI E ARCHITETTURE DEL SECONDO NOVECENTO IN PIEMONTE

21 FEBBRAIO 2022 | ORE 17,30 | AULA 1V | CASTELLO DEL VALENTINO | VIALE MATTIOLI 39 | TORINO

Moderatore: Luca Gibello, il Giornale dell’Architettura

Relatori: Elena Dellapiana – PoliTO | Emanuele Piccardo – architetto

Per l’incontro sono stati concessi dal CNAPPC 2 Crediti Formativi professionali per gli architetti di tutta Italia, autorizzazione prot. 80/2022

Incontro pubblico in presenza.

Ingresso gratuito per il pubblico e i soci IN/Arch. Gli architetti che non sono iscritti ad IN/Arch e che desiderano i crediti dovranno pagare € 6 per i diritti di segreteria.

La registrazione dei partecipanti avrà inizio alle ore 17,15 per evitare assembramenti.

Per partecipare all’incontro occorre iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite e all’ingresso occorre presentare il Green Pass e indossare la mascherina.

Marco Zanuso ed Eduardo Vittoria, 1962-1971, Scarmagno (TO)

Marco Zanuso (Milano, 14 maggio 1916 – Milano, 11 luglio 2001) è stato un architetto, designer, urbanista e accademico italiano. È considerato tra i padri fondatori del design industriale italiano e ha contribuito al dibattito nel dopoguerra sul “movimento moderno” nell’architettura e nel design.

Eduardo Vittoria(Napoli, 12 aprile 1923 – 2009) è stato un architetto e designer italiano, oltre alla attività progettuale estesa dal campo dell’urbanistica, dell’architettura industriale e sociale, fino al design. All’attività di progettista affianca sin dal ’44, quando era redattore della Voce, una prolifica attività di pubblicista.

Alla fine di giugno del 1962 l’urbanista Giovanni Astengo consegna l’indagine urbanistica e il progetto di sistema territoriale in merito al progetto di ampliamento della nuova ICO Olivetti nel comune di Scarmagno che vedrà protagonisti due grandi architetti Marco Zanuso ed Eduardo Vittoria.

L’espansione della fabbrica necessitava di nuovi e ampi spazi che oramai Ivrea non era più in grado di garantire, di qui la ricerca di altri luoghi del Canavese, come a San Bernardo dove trovarono collocazione il Fabbricato Falegnameria (1953), opera di Nello Renacco, e le Officine Meccaniche Olivetti (1955) opera di Eduardo Vittoria e appunto Scarmagno atto ad ospitare sia le produzioni metalmeccaniche sia le attrezzature per l’ufficio.

Prerogativa della Olivetti era lo studio delle aree dove insediare i propri stabilimenti con una precisa regia di pianificazione urbanistica accompagnata da una adeguata progettazione qualificata commissionata ai migliori e più sperimentali architetti italiani del Novecento. Se da una parte abbiamo Luigi Figini e Gino Pollini insieme a Marcello Nizzoli incontrastati protagonisti delle meraviglie architettoniche olivettiane, dall’altra si trovano architetti e ingegneri dalle grandi capacità progettuali come Nello Renacco, Ottavio Cascio, Annibale Fiocchi, Emilio Tarpino, Antonio Migliasso, Giorgio Raineri, Alberto Galardi, Ezio Sgrelli, lo stesso Vittoria, verso i quali la storia dell’architettura non ha reso il giusto riconoscimento.  Lo stabilimento Olivetti di Scarmagno nasce in un contesto culturale dove l’uso della tecnologia costruttiva in acciaio e cemento prefabbricato consente nuove e poco esplorate soluzioni progettuali che purtroppo in Italia si esauriscono solo negli edifici industriali, senza toccare i moduli abitativi ancorati al binomio muro portante-mattoni.

Scorrendo l’elenco delle richieste della committenza olivettiana si nota quanto importante fosse la “possibilità di ampliamento in qualsiasi direzione”. Questo induce Vittoria e Zanuso ad adottare un telaio di pilastri e travi prefabbricati in cemento su una maglia 12×18 metri, per una superficie complessiva di 1.100.000 metri quadri. I progettisti ci insegnano la leggerezza nel progettare una complessa e articolata struttura mista in travi a Y rovesciata, in cemento prefabbricato, su cui si innestano i pilastri e le travi secondarie, il cui progetto strutturale è affidato all’ingegnere Migliasso.

Il progetto originario subirà modifiche e verrà realizzato interamente in cemento prefabbricato garantendo la copertura di grandi luci agevolando il lavoro agli operai, con uno spazio a tutta altezza e ampie vetrate verticali per non perdere il dialogo con quel paesaggio circostante, tanto caro ad Adriano Olivetti.

Quella di Scarmagno è una dimensione architettonica che già Le Corbusier aveva adottato nella Manufacture Duval (1946), antesignana della prima Unité d’habitation di Marsiglia. Oggi la ex fabbrica Olivetti è sottoposta a un progetto di ampliamento con Italvolt (la fabbrica per la produzione delle batterie al litio) sarà dunque interessante capire in che modo la pre-esistenza di Zanuso e Vittoria potrà essere letta come un valore architettonico e non un peso da eliminare.

Committenza: Società Olivetti

Utilizzo: Stabilimento Olivetti

Progettisti : Marco Zanuso, Eduardo Vittoria, Roberto Guiducci e Antonio Migliasso

Cronologia: 1961 | 1971

Indirizzo: Via Montalenghe 19, Scarmagno (TO)

Foto Archivio Storico Olivetti