Progetto di Jeannot Cerutti (JDM & partners)
Intervento di restauro basso fabbricato con destinazione commerciale e costruzione del verde nell’ambito del restauro complessivo di Palazzo Villa.
Il tema progettuale è duplice, da un lato il restauro del basso fabbricato ottocentesco posto a ridosso della manica Castellamontiana che prospetta sulla piazza San Carlo. Dall’altra la richiesta della committenza di trovare un “trait d’union” tra il basso fabbricato restaurato e la manica dell’isolato prospettante via Lagrange. Questo nell’ambito del progetto di restauro complessivo del palazzo Villa e della sua corte interna.
Una ricerca di archivio documenta la costruzione ottocentesca di una manica di due piani fuori terra e due interrati destinata a botteghe, la quale divise in due parti il cortile di palazzo Villa. Questa manica raccordava con una carambola edilizia il porticato Castellamontiano che caratterizzava la facciata interna con la manica su via Lagrange. Si ha notizia della demolizione di una meta del basso fabbrico causato da uno spezzone incendiario durante il secondo conflitto mondiale.
L’idea di progetto è di ricostruire con una leggera struttura di supporto che riprende in filo i caratteri del basso fabbricato sopravvissuto al bombardamento. Successivamente la vita vegetale aggredisce con la potenza e la gentilezza delle piante la struttura caricandola di differenti densità suggestive e metaforiche. Una convenzione dell’inizio ‘800 tra i proprietari dei fabbricati che, con il palazzo Villa concludono l’Insula Taurinensis e la sua corte, stabiliva che nelle ore diurne tutti e tre i passi carrai venissero utilizzati indifferentemente dagli abitanti delle tre diverse proprietà e dagli avventori delle botteghe del basso fabbricato. L’accordo recepito nel tempo dai diversi atti notarili ha ancora corso ed è stato ripristinato a soddisfazione di un secondo obiettivo di progetto: restituire allo spazio pubblico uno spazio privato fortemente degradato dagli eventi nel divenire del tempo, dall’incuria e da una visione che è venuta consolidandosi con riguardo alle corti interne degli isolati visti come spazi di risulta, di parcheggio, di immondizia. In realtà in questi spazi spesso ci sono dei valori nascosti che vale la pena di svelare e che potenziano la qualità del tessuto urbano nella nuova vocazione della città.




