INCONTRO PUBBLICO 12 GIUGNO 2018 ore 17,00 

Sala Giolitti – Centro Congressi Torino Incontra- Torino via Nino Costa 8.

Sono stati richiesti n°3 crediti formativi professionali al CNAPPC (registrazione crediti dalle 16,30)

IN/Arch Piemonte ha avviato con la tavola rotonda del 5 aprile scorso nella sede di Repubblica Torino un confronto attivo con i principali protagonisti del nostro territorio, che intende proseguire ed ampliare nel corso del 2018.

Ora propone un nuovo incontro e apre un confronto con l’Amministrazione cittadina, a partire da alcuni temi concreti. Abbiamo invitato ad intervenire:

Guido Montanari, Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica della Città di Torino

Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Città Metropolitana di Torino

Laura Orestano, CEO di SocialFare – primo Centro per l’Innovazione Sociale in Italia

VIncenzo Ilotte, Presidente Camera di Commercio Industria e Artigianato di Torino

Tra gli altri abbiamo invitato a ragionare con noi: Giuseppe Provvisiero, Presidente ANCE Piemonte; Paolo Balistreri, Segretario Generale Confindustria Piemonte; Giancarlo Banchieri, Presidente Confesercenti; Luca Deri, Presidente Circoscrizione 7 Torino; le associazioni  che operano nella circoscrizione 7; alcuni esponenti della cultura, della professione e dell’impresa.

Per IN/Arch Piemonte intervengono: Davide Derossi, Giorgio Giani, Franco Lattes, Silvia Minutolo, Francesco Tresso e Paola Valentini.

In attesa del Piano Regolatore di Torino IN/Arch piemonte propone una discussione aperta per avviare una modalità attiva di collaborazione  dentro un laboratorio per proporre azioni e modelli concreti di intervento sulla città. 

In attesa che la revisione del PRG avviata dall’Amministrazione, acquisti capacità operativa, possano essere messe in atto da subito iniziative di intervento – utilizzando il tessuto edilizio esistente, coinvolgendo spazi ed edifici di proprietà pubblica o comunque disponibili alla trasformazione sotto la regia pubblica – che pur compatibili con le norme vigenti, permettano di anticipare e collaudare gli indirizzi del Piano futuro. Se riteniamo che la città possa trasformarsi anche al di fuori dei grandi progetti urbani, si tratta di identificare azioni modello – anche di portata limitata ma inserite all’interno di una logica integrata e coerente, diretta alla rigenerazione di interi brani urbani – azioni in grado di essere attuate con risorse contenute e reperibili, capaci di propagarsi, proliferare, ridare fiducia e capacità di iniziativa diffusa, coagulare le energie e le speranze di chi oggi più subisce la crisi, di chi tenta di fornire risposte, e anche di chi percepisce la rinuncia a reiterare modelli consolidati di sviluppo urbano come minaccia di declino.

Da una lettura, sia pure empirica, del territorio fisico, del tessuto economico e sociale della città,  emerge una consapevolezza condivisa di esigenze diffuse, bisogni inevasi, situazioni di degrado fisico e sociale, così come emerge la percezione di una condizione di solitudine sempre più estesa, come effetto del disgregarsi della socialità urbana.  Se proviamo a mettere a fuoco i dati di questo disagio e li confrontiamo con il parco di immobili pubblici e privati inutilizzati, con i processi evolutivi che agiscono sui modelli, sui sistemi e sui valori dell’abitare urbano (temporalità, condivisione, ibridazione, flessibilità, sostenibilità, ambiente, nuove forme di lavoro, trasformazioni del quadro sociale…); se sollecitiamo l’interesse di associazioni di categoria, operatori economici, artigiani e imprese locali, tenuti ai margini della partita dal predominio dei grandi progetti urbani; se accogliamo la creatività, il coinvolgimento attivo, l’innovazione e la partecipazione come risorse per superare schemi operativi ormai inattuali; se riconosciamo la crescente offerta di risorse, misurabile anche in termini economici e finanziari, presente nel terzo settore, nelle linee di finanziamento europeo, nel mutualismo, nell’ampliarsi e articolarsi di forme diverse di “finanza sociale”, forse riusciamo a mettere insieme le tessere di un mosaico che  consenta l’avvio di un ” laboratorio” di azioni innovative.

In questo senso vogliamo avviare un confronto costruttivo con l’Amministrazione cittadina, a partire da alcuni temi concreti. Con questa iniziativa vogliamo stimolare un confronto che non si limiti all’analisi, ma si spinga a individuare proposte, un modello di intervento replicabile in diverse zone della città.

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