Utopian Hours 

Tre giorni di ispirazione, city maker da tutto il mondo: il primo festival internazionale di city making in Italia.

Il programma del festival è promosso in collaborazione con IN/Arch Piemonte e con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Architettura. 

La partecipazione al festival darà diritto a n. 2 CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI (CFP) per ogni giornata di presenza, come da autorizzazione rilasciata dal Consiglio Nazionale degli architetti – CNAPPC. PER OTTENERE I CREDITI E’ OBBLIGATORIO REGISTRARSI E FORNIRE IL CODICE FISCALE QUI 

La registrazione dei crediti non sostituisce la registrazione al festival che dovrà essere fatta sul sito di TorinoStratosferica.

 Intervista a Luca Ballarini

IN/Arch – Utopian Hours 2019 si rivolge a “chi ama la città” e appare, rispetto alle edizioni degli scorsi anni, ancora più denso di temi e di stimoli, riportando la discussione sulla città e sull’architettura, da tempo sopita nella nostra città. Qual è l’obiettivo di Torino stratosferica nel proporre questa iniziativa?

Luca Ballarini – Nonostante in questi ultimi anni l’uomo abbia raggiunto la consapevolezza di essere soprattutto una “specie urbana”, le città rimangono curiosamente un tema per pochi, spesso affrontato con superficialità oppure relegato in contesti chiusi e poco coinvolgenti. L’obiettivo di Torino Stratosferica è creare un momento di ispirazione internazionale e un luogo di dibattito d’avanguardia, in cui osservare e riflettere sui cambiamenti urbani, in modo trasversale, senza preconcetti, allargando il pubblico ben oltre gli addetti ai lavori.

In particolare, il festival Utopian Hours racconta cosa significa “fare città” nel mondo complesso di oggi. E ovviamente non c’è solo urbanistica e architettura, anzi: ce n’è molto poca! Ci sono piuttosto altre componenti, come il marketing, lo storytelling e il branding, la mobilità, l’ecologia, l’innovazione sociale, l’attivismo civico, e infine il ruolo dell’imprenditoria privata nel trovare nuovi format e soluzioni che possano attecchire nelle città contemporanee. 

IN/Arch – Il festival mette in mostra per la prima volta una serie di progetti di placemaking ideati e disegnati da Torino Stratosferica. Come sono stati scelti i luoghi e qual è l’intenzione di Torinostratosferica nel “prendere in mano la matita” e provare a fare delle proposte?

Luca Ballarini – Questi cinque progetti rappresentano la necessità di passare a una seconda fase del lavoro della nostra associazione. Dal lavoro iniziale di Torino Stratosferica – compiuto negli anni dal 2014 al 2019 intorno al concetto di “city imaging”, cioè la costruzione di immaginari e dichiarazioni potenti che esaltino il potenziale della città e il suo posizionamento a livello internazionale – siamo passati a una fase in cui proviamo a suggerire alcune idee per degli interventi sul territorio, fattibili davvero, e anche con budget molto contenuti.

L’anno scorso lo avevamo fatto con 6 proposte lungo i fiumi. Quest’anno il lavoro è stato fatto dapprima tramite due sessioni collettive, in cui i partecipanti, guidati dal gruppo di Torino Stratosferica, hanno suggerito dei luoghi e delle possibili iniziative di “placemaking”. Nella seconda fase, abbiamo elaborato delle semplici visualizzazioni, per rendere i progetti comprensibili a chiunque.

 IN/Arch – Quali tra i tanti avvenimenti, secondo Luca Ballarini, sono assolutamente da non perdere? 

Luca Ballarini – Ci sono tantissime cose interessanti, a tutte le ore. Per cui il mio consiglio è: passate quando volete o quando potete!! Sicuramente non potete perdervi la mostra su Paolo Soleri, un visionario il cui valore non è ancora stato apprezzato appieno. Tra i talk, non perdetevi quello con Kevin Matthews su The Psychedelic City (Denver è la prima città al mondo ad avere depenalizzato il possesso e l’uso di funghi contenenti psilocibina, per allargare la coscienza), il talk su Copenhill (il termovalorizzatore con la pista da sci sul tetto), il dibattito su New York. Domenica invece fossi in voi non mi perderei il sindaco di Bratislava e l’editor di Monocle, oltre ovviamente ai talk dei nostri “brillanti torinesi”!