mercoledì 7 APRILE ALLE ORE 18,00 | Incontro online organizzato da Emilio Battisti

Il link per partecipare all’incontro in videoconferenza il 7 aprile alle ore 18,00 è  QUI

GRUPPO DI LAVORO MILANO DOPO LA PANDEMIA – QUINTO INCONTRO.

Il prossimo e quinto incontro del nostro ciclo è intitolato Transizione ecologica tra poteri digitali e rivolta sociale e pur non essendo strettamente riferito a Milano e all’area metropolitana affronta una questione di grande importanza.
Come ho segnalato in varie occasioni, quando ho assistito al primo seminario organizzato dalla Triennale di Milano per definire il tema della XXIII edizione che si terrà il prossimo anno, sono stato molto impressionato dall’intervento di Panos Mantziaras direttore della Fondation Braillard Architectes di Ginevra che ha invitato ad avere consapevolezza che la transizione ecologica non potrà avvenire senza violenza, anche se non dice in quale forma si manifesterà.

Ha giustamente affermato che “l’idea di poter prescindere da fenomeni di questo tipo nell’abbandonare i paradigmi del nostro tempo, che comporta la rinuncia ai canoni estetici e razionali dei quali ci serviamo attualmente, è debole rispetto all’urgenza di una transizione ecologica che non può essere che distopica.”
La questione delle forme di violenza intrinseca alla transizione ecologica mi sembra un tema di enorme crucialità perché, per quanto si sia contrari alla violenza non tenere conto di come, dove e quando essa si potrà manifestare, mi sembra del tutto irresponsabile.

Per riflettere su una questione così cruciale vi propongo due libri Il Tempo della Rivolta di Donatella Di Cesare che insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma e Violenza politica. Visioni e immaginario di Vincenzo Ruggiero che insegna Sociologia alla Middlesex University di Londra.

Di Cesare interpreta il significato politico della sfida alla violenza di Stato, al potere finanziario, all’economia incurante dei propri devastanti effetti, mette allo scoperto la disparità di forze e la sorveglianza planetaria sempre più oppressiva.

Ruggiero ci presenta invece le differenti forme di violenza: da quella istituzionale dello stato, a quella delle masse, dai conflitti armati al terrorismo e analizza attraverso una prospettiva interdisciplinare dalla criminologia alla sociologia, dalla giurisprudenza alla letteratura, quanto siano interdipendenti.

Nel chiedere a Di Cesare e Ruggiero confrontarsi tra loro e con Panos Mantziaras aspiro a  comprendere, con il loro aiuto, in che forme la violenza tra gli stati, tra i ceti sociali e tra gli stessi individui potrà esprimersi nella fase di transizione ecologica che stiamo affrontando. Ma anche, considerato che Mantziaras e io siamo architetti, come la progettazione architettonica e urbana potrà misurarsi con le attuali e future emergenze.

Per chi volesse vedere gli incontri 2021 QUI